CASARANO - Tutti assembrati attorno alla bara dell'ultrà scomparso prematuramente sabato scorso all'età di 57 anni. Decine e decine di esponenti del tifo organizzato di Casarano calcio si sono ritrovati nel primo pomeriggio di lunedì a pochi metri dallo stadio comunale per l'ultimo saluto ad uno dei fondatori del gruppo ultrà Cups 1980 in occasione dei funerali. Tra fumogeni, cori, pianti e urla di dolore, la commozione evidente di quanti hanno accolto e attorniato il feretro, arrivato col carro funebre. Tutti addossati alla bara, però, innalzata al cielo a forza di braccia. Unica cautela osservata, le mascherine. Ma il problema nasce dall'assembramento: un video girato da uno dei partecipanti alla cerimonia mette in evidenza - in un momento particolarmente delicato per la diffusione del virus e l'azione di contenimento della pandemia - l'assenza delle misure legate al distanziamento fisico delle persone, necessario per contrastare e prevenire la diffusione del contagio.
Il video è diventato virale e, oltre ad essere condiviso dagli ultrà, ha suscitato l'indignazione di quanti sono alle prese con le difficoltà della vita quotidiana in questo momento.
Ecco alcuni di commenti pubblicati nei vari post: "Con tutto il rispetto per la persona che non c'è più purtroppo, il fatto che ci siano bambini contagiati è colpa di scene cosi... Probabilmente non pensano a quello che possono causare". Ed ancora: "Se ci fossero più controlli e più forze dell’ordine in giro non si formerebbero gruppi e gruppetti. Io non ho mai incontrato un posto di blocco dall’inizio della pandemia". Un altro commento: "Questo è il paese in cui viviamo! Scuole chiuse e assembramenti ovunque senza nessun controllo!". L'indignazione più esplicativa: "Sono rimasta esterrefatta anche io da quest'evento. Segnali e scossoni si danno intervenendo con verifica e controllo, non c'è stato nessun controllo a Natale e non avvengono adesso, chiudere le scuole è stata l'azione più semplice, per dimostrare che qualcosa si è fatto".