Cocaina a fiumi, un omicidio per gestire lo spaccio nel cuore del Salento: 19 anni e 3 mesi all'assassino

I carabinieri sul posto
I carabinieri sul posto
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Martedì 9 Giugno 2020, 17:17 - Ultimo aggiornamento: 10 Giugno, 19:32
Diciannove anni e quattro mesi di reclusione sono stati inflitti per l’omicidio consumato a Maglie il giorno della Liberazione dell’anno scorso. Quell’omicidio che scoperchiò un contesto sconosciuto ai più ma noto agli inquirenti con l’inchiesta che qualche mese dopo mise in luce un gruppo criminale facente riferimento al clan del boss di Scorrano Giuseppe Amato detto “Padreterno”.

In quel contesto viene calato il colpo di pistola alla gola che ammazzò il 25enne Mattia Capocelli, del posto, nella notte fra il 24 ed il 25 aprile dell’anno scorso a Maglie. Il giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Lecce, Marcello Rizzo, ha condannato Simone Paiano, 26 anni, di Maglie anche lui, accusato e reoconfesso di omicidio volontario, nonché porto e detenzione di arma da sparo: 16 anni, cinque mesi e dieci giorni per l'omicidio, nonché due anni dieci mesi e venti giorni per l'arma, le pene inflitto con la riduzione di un terzo previsto dal rito abbreviato.
La  sentenza accoglie in rialzo la richiesta del pubblico ministero della Procura di Lecce, Maria Consolata Moschettini. Il magistrato titolare dell’inchiesta condotta con i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Maglie, ha suddiviso così il computo della pena: 14 anni ed 8 mesi per l’accusa di omicidio volontario aggravato dai motivi futili ed abietti, ossia la gestione dello spaccio di cocaina sulla piazza di Maglie che avrebbe posto Paiano in contrasto con Mattia Capocelli. Tornato libero il 17 aprile dopo avere scontato una condanna per spaccio, Paiano si sarebbe rifiutato di sottostare nella cupola del boss Amato per gestire in proprio la vendita della droga. Due anni e 60mila euro di multa, per il porto e la detenzione della pistola calibro 6.35 usata per il delitto.

La sentenza ha riguardato anche il gruppo che quella notte bloccò Andrea Paiano, per costringere il fratello Simone al confronto con Capocelli (per questo c'è anche il movente della necessità di difendere un familiare): un anno, cinque mesi e dieci giorni (due anni e dieci mesi, la richiesta)  sono stati inflitti per le accuse di sequestro di persona e lesioni per Salvatore Maraschio, 26 anni, di Maglie; Marco Cananiello, 22 anni, di Maglie; ed Andrea Marsella, 28 anni, di Maglie. Assoluzione per non aver commesso il fatto (come da richiesta)  per Giorgio Rausa, 25 anni, di Scorrano. Un anno di reclusione (dieci mesi la richiesta)  per Domenico Tunno, 32 anni, di Maglie, per favoreggiamento.  Maraschio, Cananiello e Marsella dovranno inoltre risarcire  con diecimila euro a testa Andrea Paiano.

Simone Paiano è stato inoltre ondannato a risarcire con 300mila euro a testa la madre ed il padre della vittima e con 150mila il fratello. Un milione di euro di risarcimento danni sono stati chiesti dall’avvocato Alberto Corvaglia per i genitori di Mattia Capocelli. Cinquecentomila euro per il fratello ed il nipote, la richiesta dell’avvocato Arcangelo Corvaglia. Parte civile anche Andrea Paiano: l’avvocato difensore Dimitri Conte ha invocato la conferma delle condanne chieste dal pubblico ministero per gli imputati accusati di averlo sequestrato, picchiato ed anche ferito alla testa a colpi di machete, come rilevò la perizia del medico legale Ermenegildo Colosimo. Ottantamila euro, la richiesta di risarcimento.

La sentenza è arrivata dopo le arringhe difensive degli avvocati Dimitri Conte, Amilcare Tana, Luigi Corvaglia, Vincenzo e Mario Blandolino, Giuseppe Presicce, Simone Viva e Antonio Candido. 

Pierluigi Esposito, 30 anni, di Maglie, gestore della rivendita di panini e bibite davanti alla quale si consumò la tragedia, ha scelto il rito ordinario per difendersi dall’accusa di favoreggiamento: gettò nel boschetto a due passi dalla sua rivendita, l’hard disc con il filmato della tragedia. Per lui processo è iniziato il 3 giugno davanti al giudice della seconda sezione penale, Annalisa de Benedictis.
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