«Contenti della fusione? Sì, ma quelli di Presicce si sentono superiori»

«Contenti della fusione? Sì, ma quelli di Presicce si sentono superiori»
di Anna Manuela VINCENTI
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Lunedì 25 Febbraio 2019, 19:12 - Ultimo aggiornamento: 21:26
Pareri discordanti, sulla fusione tra Presicce e la vicina Acquarica, tra i cittadini dei due Comuni, abituati comunque a vivere da sempre gomito a gomito. «Non si sa ancora se sarà positivo o negativo, solo il tempo potrà dare una risposta»: è questa la frase che più spesso viene ripetuta nei due paesi. La fusione tra i due comuni, prima sancita da un referendum e poi approvata, nei giorni scorsi, anche in Consiglio regionale con la maggioranza dei voti e due astenuti, fa ancora discutere le due comunità.
Tra favorevoli e contrari, l'ago della bilancia oscilla sul sì e sul no. «Ma ormai neanche se ne parla più, i giochi sono fatti», puntualizza la titolare di un'attività commerciale acquarigese. Storicamente rivali, ma nel tempo abituate alla convivenza, Acquarica e Presicce diventeranno un Comune solo, con un solo sindaco. Cosa che lascia tanti interrogativi tra i cittadini che non contestano tanto l'unione delle due istituzioni, ma «più che altro la fretta con cui è stata gestita l'intera vicenda, l'aver accelerato la decisione referendaria senza dare il tempo alle due popolazioni di riflettere, di confrontarsi, di ponderare la decisione e soprattutto di abituarsi all'idea di diventare un tutt'uno».
«Lo sa racconta il titolare di un'officina al confine tra i due centri - che il cartello che ha fatto affiggere il Comune di Acquarica, Benvenuti, in realtà si trova nel territorio di Presicce? Il tecnico avrebbe sbagliato ad indicare il punto preciso e così, sono anni che è lì». Questo è solo uno dei tanti aneddoti che gli abitanti dei due centri alle porte del Capo di Leuca raccontano con il sorriso sulle labbra, come a dire i due paesi sono sempre stati uniti. È noto a tutti, infatti, anche se può sembrare una leggenda, che una signora abita su entrambi i territori, avendo la casa sul confine e cioè il bagno a Presicce e la cucina ad Acquarica, emblema della vicinanza che c'è tra i due territori che ormai sono territorialmente fusi, mancando una vera linea di confine tra gli abitati.
Sono tanti i punti di connessione, così come emergono dai racconti delle due comunità anche diversi elementi di divergenza. «I più favorevoli a questa fusione amministrativa - racconta Federica, di Presicce - saranno proprio gli acquarigesi: del resto loro sono un centro piccolo, hanno tutto da guadagnare. Siamo noi che abbiamo una storia più antica ed importante. Siamo noi che abbiamo il borgo più bello d'Italia. Anzi - si chiede - sarà mantenuto il titolo ora che anche Acquarica farà parte del nostro comune o Presicce lo perderà?». La domanda, legittima, è solo una delle tante che i cittadini si pongono in questo periodo di transizione. E a molte di queste domande ancora non si trovano risposte certe
Un gruppo di anziani seduti in piazza riflette ad alta voce: «Noi siamo contenti, abbiamo votato per il Sì. Siamo sempre stati uniti, cosa vuoi che cambi». Ma quando si toccano le tradizioni radicate nel cuore e nella storia, qualcosa scricchiola: «Il nostro patrono - dicono a Presicce - è Sant'Andrea e continueremo a festeggiarlo come sempre il 30 di novembre. La nostra tradizione è più antica, che c'entra San Carlo? (celebrato ad Aquarica il 4 di novembre). D'accordo un altro signore: «Noi abbiamo Sant'Andrea te lu tamburreddhu, ogni mattina per nove giorni prima della festa la banda fa il giro del centro. No, no, questa tradizione non può scomparire». Ma poi c'è chi mette pace: «Continueranno a festeggiarsi entrambi, in fondo queste sono solo piccolezze».
Fusione o no, i campanilismi ancora si avvertono. Un gruppo di Acquarica fa sentire la sua voce: «Quelli di Presicce sono contrari perché si sentono più altolocati di noi, perché hanno il Pil più alto del nostro di mille euro». Per le attività commerciali, invece, non ci sono grandi differenze e un po' tutti sono convinti che dovrebbe essere un fattore positivo. I titolari de La dimora tu Martinu affermano: «Ci auguriamo che quest'unione porti grandi benefici alla comunità, visto che in questo momento c'è tanta incertezza sul da farsi. Presicce fa parte dei borghi più belli d'Italia, ci sono grandi aspettative, non solo tra noi locali, ma dappertutto. Anche con la fusione dobbiamo tenere alto il nome di questo riconoscimento». «Io sono favorevole racconta Luca, il titolare di un negozio di fiori di Acquarica - anche se non credo che cambierà molto per noi commercianti». L'incertezza che si avverte non è dovuta solo all'unione delle due comunità, vista positivamente dalle attività commerciali, ma deriva in particolare dalla crisi economica che si percepisce un po' ovunque. «Il nostro Comune - racconta il titolare di un'officina di Acquarica - risente della crisi che sta colpendo il settore dell'agricoltura, io non ho mai fatto differenza tra i clienti di uno o dell'altro comune, da questo punto siamo uniti già da tempo. Il nocciolo vero è proprio è la crisi economica che sta colpendo il Salento è il mondo in genere».
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