«Conte? Si è aperto uno spiraglio ma non esultiamo prima del tempo»

«Conte? Si è aperto uno spiraglio ma non esultiamo prima del tempo»
di di Maria Grazia FASIELLO
3 Minuti di Lettura
Sabato 4 Agosto 2018, 11:22 - Ultimo aggiornamento: 11:24
«Si è aperto uno spiraglio, ma no a facili esultanze». Dopo l'incontro tra il premier Conte e il sindaco di Melendugno Marco Potì, il Movimento No Tap si mostra cauto, pur riconoscendo qualche differenza rispetto all'atteggiamento dei precedenti governi. «Aspettiamo i fatti - chiarisce in una nota ufficiale - il tempo delle parole è finito».
L'incontro tenuto giovedì scorso a Palazzo Chigi ha aperto un piccolissimo spiraglio nel rincorrersi di dichiarazioni a favore del progetto Tap. L'appoggio del governo era stato ribadito anche nel corso dell'ultimo faccia a faccia tra il premier e il presidente Usa Donald Trump. Conte, però, ha voluto convocare il sindaco di Melendugno Marco Potì e ascoltare le ragioni di chi si oppone all'opera. Un'ora e mezza di confronto, terminato con la promessa di condurre «una valutazione attenta e scrupolosa». Ben diverso, secondo Potì, dal «muro di gomma» del governo Gentiloni.
«Nell'incontro si è discusso delle enormi criticità del progetto Tap, - commenta il Movimento - del danno ambientale e sociale che l'opera comporterebbe, della violazione dei trattati internazionali di Parigi, Aarhus ed Espoo. Si è discusso di un'opera nociva, soggetta ad indagini nazionali e internazionali (con la pericolosità di un PRT che sorge a poche centinaia di metri da tre comuni, una bomba ad orologeria per il territorio), e si è discusso dei diritti dei cittadini, che vanno ben oltre ogni contratto e ogni richiesta proveniente da oltreoceano. Il governo - continua la nota ufficiale dei No Tap - sembrerebbe volersi aprire alle richieste dei cittadini, ascoltando le popolazioni che dicono no a quest'opera. E, nel contempo, aprirà un tavolo istituzionale nel quale verranno attentamente valutate le criticità tecniche e ambientali dell'opera. Inoltre, il governo sembrerebbe propenso a rivalutare la posizione di tutte quelle centinaia di cittadini che hanno subito sanzioni amministrative e penali. Sembrerebbe uno spiraglio, un raggio di luce nel buio degli ultimi giorni». Durante l'appuntamento di giovedì, il sindaco Potì ha invitato Conte a visitare i luoghi dove dovrebbe sorgere il gasdotto e ad incontrare i sindaci salentini che hanno firmato la lettera in cui si dichiara contrarietà e incompatibilità dell'opera con il territorio. Ha chiesto anche che vengano riconsiderate le posizioni dei manifestanti sanzionati pesantemente per aver bloccato le attività di cantiere. «Come nostra abitudine, - aggiunge il Movimento No Tap - non ci lasceremo sopraffare da facili esultanze che potrebbero rivelarsi suicide. Il timore è che sia un modo per dimostrare che si stanno ascoltando le comunità per poi continuare sulla strada peggiore. Ma, come detto, non vogliamo giudicare prima del tempo. Prendiamo atto che però, forse, potranno finalmente venire a galla tutti i lati oscuri di questa triste vicenda. Noi continueremo sempre la nostra lotta, andando avanti a testa alta, convinti sempre di più di essere il volto bello e pulito di questa storia. Tap avrà le ore contate. Non molliamo di un centimetro».
© RIPRODUZIONE RISERVATA