Consorzi di bonifica: cartelle sospese fino a novembre

I canali d'Arneo
I canali d'Arneo
di Paola ANCORA
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Giovedì 29 Settembre 2016, 09:00 - Ultimo aggiornamento: 13:23
Consorzi di bonifica: sospese fino al 27 novembre, cioè per 60 giorni, le ingiunzioni di pagamento del “tributo 630”, richiesto agli agricoltori a fronte dei servizi resi nelle aree rurali del Salento. La Soget, società alla quale la Regione ha delegato la riscossione della tassa, ha infatti predisposto l’atto che blocca le cartelle inviate all’inizio dell’estate a migliaia di agricoltori, provocando una rivolta vera e propria perché - hanno sostenuto le associazioni di categoria e i sindaci dei Comuni ricadenti nei comprensori dei Consorzi Arneo e Ugento Li Foggi - il tributo è stato richiesto senza che i Consorzi abbiano mai effettuato alcun servizio reale ed efficace di manutenzione dei canali e delle strutture di loro competenza.
«Il provvedimento c’è - fanno sapere dalla Regione - ma i termini precisi della sospensione amministrativa dovranno essere notificati nei prossimi giorni. Soget ha preso atto della volontà regionale di esaminare la legittimità del tributo richiesto, le imprecisioni e inesattezze contenute in alcune cartelle esattoriali, gli atti erronei o fuori convenzione, spesso duplicati e inviati a soggetti con debito tributario inferiore a 50 euro, che invece non avrebbero dovuto ricevere notifiche». Di più, per il momento, da Bari non trapela. Quel che è certo è che la sospensione amministrativa delle ingiunzioni di pagamento non blocca i termini per presentare ricorso e opporsi al versamento del tributo, come Cia, Coldiretti e Codacons continuano a suggerire.
[/FI]Migliaia i ricorsi presentati in questi mesi da altrettanti agricoltori e proprietari terrieri alle commissioni tributarie provinciali. In base all’orientamento che i giudici vorranno prendere, la Regione deciderà poi il da farsi, atteso che - come hanno chiarito già lo scorso agosto dall’assessorato regionale al Demanio - «non è nella nostra disponibilità azzerare i crediti vantati dai Consorzi in base a leggi regionali e statali».
In attesa che la faccenda si sbrogli nelle aule dei tribunali e che la Regione porti a termine la riorganizzazione dei Consorzi, riunendoli in un’unica Agenzia, per i contribuenti-agricoltori le strade da percorrere restano due: fare ricorso, caricandosi il fardello delle spese richieste semplicemente per incardinare la causa, o pagare. Oggi oppure a novembre, quando scadrà la sospensione amministrativa dei pagamenti relativi al 2014. A cascata, che si prenda l’una o l’altra strada, gli effetti si ripercuoteranno poi sui tributi dovuti per le annualità 2015 e 2016, al momento “congelati” da Bari. I “piccoli” hanno già pagato, perché l’esiguità del tributo richiesto rendeva sconveniente fare ricorso nonostante la lamentata mancata esecuzione di qualsiasi tipo di intervento di manutenzione. Chi, invece, ha ricevuto cartelle da 500, mille o anche tremila euro, ha scelto la strada della causa.
Da un lato, quindi, la Regione ritiene il versamento del “tributo 630” l’unico strumento utile a finanziare gli interventi di bonifica del territorio, ai quali nel Piano per la Puglia sono stati destinati 110 milioni di euro. Dall’altro, siamo ormai all’inizio di un autunno-inverno che, com’è ovvio, porterà piogge ed eventi calamitosi che non sono più un’eccezione, ma la regola per il Salento. E che costringendo i Comuni e gli agricoltori a fare i conti, ancora una volta, con la mancata realizzazione di interventi di manutenzione idraulica e di pulizia che contribuirebbero, almeno, a contenere i danni.
Il braccio di ferro continua, insomma, in attesa che Soget e Regione chiariscano i termini della sospensione amministrativa, funzionale a sciogliere le tensioni e stemperare i toni dell’acceso confronto di questi mesi, ma inutile a chi, fra gli agricoltori, si è sentito e si sente costretto a pagare un servizio che non ha portato alcun beneficio alla sua terra.
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