Bufera Confindustria: Zecca incandidabile nella corsa alla presidenza

Bufera Confindustria: Zecca incandidabile nella corsa alla presidenza
di Pierpaolo SPADA
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Martedì 21 Settembre 2021, 23:41 - Ultimo aggiornamento: 22 Settembre, 15:10

Confindustria chiude le porte a Maurizio Zecca in vista del voto: «È incandidabile». L’amministratore di Mebimport e Birrificio Salento, non potrà correre ad alcuna carica associativa nell’ambito dell’associazione degli industriali. L’ha stabilito il Collegio speciale dei probiviri confederali.

I probiviri confederali: "Valori e principi violati"

 


Ieri il reggente di Confindustria Lecce, Nicola Delle Donne, ne ha dato comunicazione a tutti i soci fornendo anche le motivazioni poste a base di tale decisione. «Su precisa disposizione del Collegio speciale dei probiviri confederali - si legge - vi informo che il medesimo Collegio, in data 20 settembre, ha dichiarato, a causa di ripetute e significative violazioni dei valori associativi e dei principi confindustriali, la non candidabilità del dottor Maurizio Zecca ad ogni carica associativa, in rinnovo nell’ambito delle procedure di ricostituzione della governance di Confindustria Lecce».
Il provvedimento arriva a più di due mesi dalla revoca della designazione di Zecca alla presidenza di Confindustria Lecce e a meno di 30 giorni dalla lettera - riportata da Quotidiano due settimane fa - con la quale lo stesso imprenditore di Leverano, rivolgendosi ai soci, aveva spiegato di esser stato penalizzato nella corsa alla presidenza e di volerci comunque riprovare nel caso in cui lo stesso gruppo di associati che lo aveva spinto a candidarsi la prima volta avesse riproposto il suo nome.

Una lettera da cui emergeva la delusione per l’esito delle elezioni nonché una velata convinzione di esser stato vittima di una “manovra di sistema”. Pochi passaggi in cui lo stesso Zecca aveva tirato in ballo anche il reggente Delle Donne, reo di non essere intervenuto tempestivamente per evitare «l’offuscamento dell’associazione». 

Zecca voleva ricandidarsi: la lettera


Una lettera dura con la quale Zecca aveva voluto togliersi anche qualche sassolino dalla scarpa. Una lettera che, però, potrebbe aver fatto traboccare il vaso. Certo è che i probiviri confederali hanno ora messo un punto definitivo alla vicenda. Viziata sin dall’inizio da contestate irregolarità, la corsa elettorale di Zecca è stata caratterizzata dall’intervento da Confindustria nazionale che, per mano dei probiviri, aveva revocato in successione la designazione dei vicepresidenti, il Collegio speciale dei probiviri locali, il Consiglio generale e, infine, la designazione alla presidenza dell’imprenditore di Leverano, consegnando le chiavi della “territoriale” a un Comitato di reggenza chiamato ad approvare un nuovo statuto.

Candidato unico? Ipotesi Colucci

 


La corsa alla presidenza? Torna preminente l’ipotesi che possa esserci un solo candidato: Giacinto Colucci, l’imprenditore al quale in estate il Consiglio generale ha preferito anteporre Zecca per la designazione pur avendo quest’ultimo ottenuto il 41% dei voti in sede di consultazione contro il 59% raccolto dall’amministratore di Cog. Colucci è risultato il più suffragato sia nelle consultazioni di aprile (poi annullate) che in quelle di maggio. E che ha ribadito a Quotidiano: «Una nuova tornata non potrà riproporre gli stessi soggetti». Tradotto: corro solo da candidato unico.

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