Ok alla squadra di Zecca presidente. "Unirò Confindustria". Ma metà Consiglio diserta. I nomi dei 4 vicepresidenti

Ok alla squadra di Zecca presidente. "Unirò Confindustria". Ma metà Consiglio diserta. I nomi dei 4 vicepresidenti
di Pierpaolo SPADA
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Venerdì 25 Giugno 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10:31

C’è l’ok alla squadra del presidente designato Maurizio Zecca ma, almeno per ora, la spaccatura in Confindustria Lecce resta. E ieri si è palesata. Era il giorno della presentazione del programma e dei vicepresidenti indicati dall’imprenditore di Leverano, ma, riunito all’hotel President, mezzo Consiglio Generale ha disertato. Presenti in 19 su 38. Zecca compreso.
Dopo esser stato designato dal Consiglio l’11 giugno, pur avendo ottenuto in sede di consultazione 93 preferenze in meno rispetto a Giacinto Colucci, Zecca supera così il penultimo step verso l’elezione: programma e squadra approvati all’unanimità dei presenti. Spetterà ora all’assemblea dei soci, convocata il 9 luglio, decretare il “verdetto”. E, considerato quanto accaduto ieri sulla scorta della diserzione organizzata dai “colucciani”, lo scenario resta tuttora imprevedibile. In caso di voto favorevole, Zecca sarebbe eletto presidente degli imprenditori del Salento; in caso di voto contrario, si procederà a nuove consultazioni. 

La mano tesa all'avversario Colucci


Legittimamente designato presidente, Zecca ieri ha provato anche a tendere la mano al suo “avversario”, pur di distendere gli animi e ridurre le distanze venutesi a creare nei giorni precedenti. L’imprenditore di Leverano - leader nel settore birre - ha indicato proprio Colucci tra i 4 vicepresidenti che spettava a lui proporre e che il Consiglio, appunto, ha designato. Ma l’amministratore di Cog srl, che non ha mai nascosto la sua amarezza per la mancata designazione, accetterà? Al momento, Colucci preferisce ancora restare in silenzio. Nessun commento da parte.

I nomi dei 4 vicepresidenti

Gli altri tre vicepresidenti indicati da Zecca rispondono al nome di Marcello Piccinni (Fiusis srl), Alessio Tundo (Tundo srl) e Filippo Surace (Gruppo Surace): tre imprenditori che da anni ormai rappresentano realtà imprenditoriali consolidate, nel campo delle energie rinnovabili, delle costruzioni e della salute/benessere. Tundo, negli ultimi anni, ha guidato anche Confindustria Giovani: una novità, dunque, anche dal punto di vista generazionale.
Nonostante i numeri non poi così robusti, Zecca avverte intorno a sé un clima di fiducia. In queste settimane si è adoperato per sondare a fondo la base associativa. Ed è lui stesso a lasciar trasparire un pacato ottimismo in vista dell’ultimo step prima dell’elezione. Poche parole, affidate a una nota, sintetizzano al momento il pensiero del presidente designato. «L’obiettivo delle mie scelte - commenta Zecca - è fare sviluppo e fare sistema, unire tutte le realtà di Confindustria Lecce affinchè vi sia piena rappresentanza di tutte le categorie». 
Un messaggio d’intenti in linea con quanto dichiarato dall’imprenditore in occasione della sua autocandidatura nel 2020. Un passo deciso sulla base della spinta che da anni esercita un folto gruppo di imprenditori nei suoi confronti. Una scelta che vuole porsi, come dallo stesso Zecca affermato, in continuità con la presidenza Negro. 
«Rinnovo la mia disponibilità nei confronti dei colleghi che si riconoscono nel mio percorso umano e professionale perché ho accolto sin dal primo momento, con emozione ma anche consapevolezza, l’invito o meglio le sollecitazioni vive con cui tanti di loro mi hanno chiesto proprio quella disponibilità dandomi un segnale chiaro, forte, di fiducia. Un cammino che vorrei continuare sul solco virtuoso tracciato da Giancarlo Negro, che ringrazio per il mandato portato avanti con serietà, impegno, dedizione ed etica. Collaborazione, inclusione, dialogo, legalità, trasparenza, etica dell’impresa e pluralità», sono i valori ai quali Zecca dichiarò di ispirarsi lo scorso 8 maggio contestualmente alla ripartenza delle consultazioni. «Dialogo, partecipazione, futuro, costruzione quotidiana lontana da logiche stantie di chiusura e oligarchia», il suo motto. Si vedrà. 
La partita sembra ancora aperta. Restano i dissapori sul fronte dei sostenitori di Colucci già manifestati alcun settimane fa quando i probiviri nazionali rilevando “gravi vizi procedurali” annullarono le prime consultazioni. Tra due settimane il “verdetto”.
 

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