Giallo sulla morte di dj Navi, disposta una perizia sulla busta della lettera d'addio

Il Tribunale di Lecce
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Lunedì 28 Ottobre 2019, 17:58 - Ultimo aggiornamento: 20:00
 Una perizia calligrafica sulla scritta a penna “x Mamma e Sergio” trovata sulla busta della lettera di addio attribuita al dj Ivan Ciullo, il giovaneconosciuto come Ivan Navi,  trovato impiccato ad un albero di ulivo il 22 giugno del 2015 nelle campagne di Acquarica del Capo. L'ha disposta ieri mattina il pubblico ministero della Procura di Lecce, Maria Vallefuoco, nell'inchiesta che contesta  l'ipotesi di reato di istigazione al suicidio ad un amico di Ivan. Accolte  le istanze dei genitori di Ivan – Rita Bortone e Sergio Martella - e dei loro avvocati - Valter Biscotti, Paolo Maci e Chiara Landolfo. Il compito di risalire alla paternità di quella scritta a penna è stato conferito alla grafologa  Luciana Schirinzi.

Gli avvocati dei familiari di Ivan, contestualmente, hanno nominato il professor Maurizio D’Adamo quale consulente tecnico di parte. La perizia grafologica dovrà accertare se quelle parole sulla busta siano state scritte da Ivan, dall’indagato, o da altra persona, come ritengono i genitori del ragazzo che non hanno riconosciuto la calligrafia del figlio.

Venerdì scorso  è stata inoltre depositata presso la Procura di Lecce la consulenza tecnica informatica svolta dall’Ingegner Luigina Quarta, consulente nominato dai genitori, sui due telefoni cellulari in uso ad Ivan. Quaranta  giga di dati scaricati, 15 mila pagine da cui emergono  elementi investigativi che verranno integrati nella consulenza investigativa del criminologo Roberto Lazzari che verrà depositata nei prossimi giorni in Procura. Un lavoro , quello svolto dall’Ingegner Quarta, che ha portato alla luce anche i file cancellati, i registri delle chiamate, in entrata e in uscit,a e altri dati che erano stati considerati irrecuperabili. Particolarmente significativi, ai fini delle indagini, i dati recuperati risalenti alle ultime ore di vita del giovane.

L'inchiesta prosegue, dunque, dopo due richieste di archviazione respinte dal giudice per le indagini preliminari Vincenzo Brancato. 

«Siamo molto soddisfatti per quello che sta accadendo in ordine alle indagini disposte dalla Procura della Repubblica di Lecce. – ha dichiarato l’avvocato Valter Biscotti - Nonostante le conclusioni del professor Introna (medico legale che ha effettuato l’autopsia sul corpo di Ivan a maggio 2019) che nella sua consulenza tecnica conclude per l’ipotesi suicidaria, la Procura non è convinta, come non lo siamo noi. Infatti ha disposto la consulenza grafologica sul presunto biglietto d’addio. Ma c’è di più, abbiamo nuovi elementi che meritano di essere approfonditi. Il lavoro dei nostri consulenti, l’ingegner Quarta e il dottor Lazzari, sui cellulari di Ivan ha evidenziato due aspetti importanti: gli ultimi messaggi vocali di Ivan tutto lasciano intendere, meno che uno stato depressivo che possa averlo indotto al suicidio; il telefono di Ivan è stato in attività ben oltre l’orario della morte ipotizzato fino ad ora».

 
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