Comune in soccorso alla movida «Più tavolini e tassa congelata»

Comune in soccorso alla movida «Più tavolini e tassa congelata»
di Stefania DE CESARE
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Domenica 26 Aprile 2020, 18:42
Tosap rinviata a causa dell'emergenza sanitaria? Per il centrodestra si tratta di un imbroglio: «Nessuna sospensione, per pedane e recinzioni si dovrà pagare». Ma il Comune si difende: «Il tributo per tavolini e sedie è sospeso. Altre riduzioni sono contrarie alle leggi dello Stato». E intanto Palazzo Carafa studia le prime misure per tutelare la movida in vista della fase 2: «Garantire ai locali il doppio dello spazio all'aperto, e compensazioni per esonerare le attività dal pagamento dell'imposta durante i mesi di chiusura».
È scontro tra maggioranza e opposizione sulla tassa di occupazione del suolo pubblico. Lo scorso 13 marzo, a seguito del decreto che ha sancito la chiusura dei locali, l'amministrazione comunale decise di sospendere il pagamento della Tosap per tutto il mese di marzo. Un provvedimento che, però, non convince il gruppo consiliare di Fratelli d'Italia che attacca Palazzo Carafa: «Siamo rammaricati nel denunciare un grave falso del governo Salvemini dichiarano i consiglieri Erio Congedo, Andrea Guido e Roberto Giordano Anguilla -. Solo le occupazioni removibili, quindi tavolini e sedie, sono esenti dalla tassazione. L'occupazione effettuata a mezzo di pedana e recinzione fissa rimane tassata e le attività dovranno pagare». Per il centrodestra leccese il provvedimento comunale è una beffa per la maggior parte dei ristoratori, in quanto saranno numerosi i locali con pedane costretti a dover pagare ugualmente l'imposta: «Per noi leccesi la sfida è ancora più ardua perché, a oggi, il governo Salvemini non ha avanzato nessuna proposta concreta per il sostegno al commercio. Si sono presi gioco dei leccesi sponsorizzando un aiuto che, nei fatti, non c'è mai stato». Ma Palazzo Carafa si difende: «Per chi ha chiuso la sua attività si è deciso di differire i pagamenti della Tosap, inerente ai tavolini e sedie, sino alla vigenza del Dpcm chiarisce l'assessore ai Tributi Christian Gnoni -. Per le pedane e recinzioni fisse, il Comune non poteva e non può esonerare il pagamento in quanto si sarebbe dovuto richiedere la rimozione delle stesse con costi, nella maggior parte dei casi, più elevati dell'importo stesso dell'imposta. Si era pensato a una riduzione di tale tributo, ma sarebbe stato contrario alle legge dello Stato. L'unica soluzione sarebbe stata quella di esonerare totalmente il pagamento (delle pedane e recinzioni fisse) ma l'amministrazione avrebbe dovuto avere una copertura finanziaria che la situazione economica odierna purtroppo non consente». Al momento, quindi, non possono esserci sconti in bolletta. «Non si ha bisogno di polemiche sterili aggiunge l'assessore -. La situazione economica finanziaria dell'Ente è di dominio pubblico. Chiedere di non far pagare i tributi per un anno ai cittadini equivale a non fare alcuna proposta seria e praticabile». Ma con l'avvio della fase 2 potrebbero arrivare delle novità per ristoranti, bar e pub. Molti locali della città, infatti, alzeranno le saracinesche e per questo il governo cittadino sta studiando alcuni soluzioni per venire incontro alle necessità della movida. «Si sta lavorando, di concerto con gli uffici di Urbanistica, Attività produttive e Mobilità, a misure che possano rilanciare e ricostruire il tessuto sociale conclude Gnoni -. Nello specifico stiamo valutando l'ipotesi, laddove la situazione lo consente e compatibilmente con la zona, di garantire alle attività la possibilità di avere il doppio dello spazio all'aperto, così da permettere ai ristoratori di avere più tavoli a disposizione, ma senza aumenti sulle tariffe. Per quanto riguarda le sospensioni di marzo e aprile, invece, stiamo studiando delle compensazioni per consentire ai locali di non pagare la tassa per i mesi di chiusura».
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