«Laboratori ad Acquatina e le aree rurali destinate alla viticoltura»

Mauro Giliberti
Mauro Giliberti
di Paola ANCORA
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Sabato 18 Febbraio 2017, 18:23 - Ultimo aggiornamento: 18:25
Mauro Giliberti, Lecce città universitaria. Lo è davvero?

«Lecce è una città bellissima che ha l’ università. Va rafforzata l’idea di città universitaria. Sogno di disegnare insieme la Lecce che verrà, sia dal punto di vista dell’utilizzazione degli spazi, a partire da contenitori culturali e parcheggi, sia dal punto di vista dell’organizzazione degli eventi e dei trasporti. Sogno che i luoghi della cultura diventino, più in generale, luoghi del sapere, a partire dal teatro Apollo».‎

Le sue proposte per una Lecce città universitaria, per ampliare l’offerta dei servizi agli studenti.

«La prima, già presentata, è la creazione dell’ufficio Lecce universitaria - l’hashtag è #ulu - che, con il personale già esistente , si occuperà di tutti i servizi agli studenti universitari, dagli alloggi alle esigenze di trasporto, dalla logistica agli spazi per chi studia o inizia a lavorare. Penso a luoghi di co-working per giovani laureati che non hanno ancora la possibilità di aprire la loro attività. O, anche, alla necessaria opera di incrocio fra la domanda di lavoro e l’offerta formativa: di questo si occuperà l’Ulu. Nel week end le biblioteche sono chiuse perché sono sprovviste di personale e su questo si deve immediatamente intervenire. L’opportunità dell’istituzione dei nuovi corsi di Laurea, Dams, Scienze del Turismo e Viticoltura e Enologia, contribuiranno a questo disegno complessivo, sia dal punto di vista dell’utilizzo degli spazi culturali, sia per svegliare la Regione Puglia sul tema di Acquatina, un grande spreco che va convertito in risorsa anche pensando a realizzarvi laboratori di Biologia e di Scienze del Turismo, che sogno sia una facoltà sul mare. E poi vorrei mettere la campagna appena fuori dalla città al servizio del corso di Viticoltura ed Enologia, grazie a una sinergia da un lato con l’ambiziosa imprenditoria salentina e, dall’altro, con i grandi nomi dell’enologia, a partire dal mio amico Riccardo Cotarella che ho incontrato proprio ieri sera (giovedì, ndr) e che ha dimostrato entusiasmo per quest’idea. Infine, immagino l’istituzione di un premio in favore delle migliori start up, per contribuire a proporre al mercato nuovi prodotti, processi e metodi».‎
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