Compostaggio, la svolta: arriva il primo impianto. C'è l'ok del ministero a Masseria Ghetta

Compostaggio, la svolta: arriva il primo impianto. C'è l'ok del ministero a Masseria Ghetta
di Maurizio TARANTINO
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Sabato 1 Ottobre 2022, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 14:53

La chiusura del ciclo dei rifiuti nel Salento segna un passo fondamentale. È stato infatti finanziato da parte del Ministero della Transizione ecologica, con 40 milioni di euro, il progetto del primo impianto di compostaggio della provincia di Lecce, quello presentato, non senza polemiche, dal comune capoluogo e situato a Masseria Ghetta.

La graduatoria provvisoria


La graduatoria, ancora provvisoria, conferma la valutazione positiva del lavoro messo a punto da Ager, dopo la disponibilità dell'amministrazione Salvemini ad ospitare un impianto di cui, nei confini salentini, si parlava da decenni.

Il progetto presentato dall'Agenzia regionale dei rifiuti prevede il trattamento di 40mila tonnellate annue di frazione organica con produzione di biometano andandosi ad aggiungere agli altri in posizione utile da realizzare a Ginosa, Molfetta, Foggia e Taranto.

Il sindaco


«Un risultato importante per la nostra regione - dice il sindaco Carlo Salvemini - che sconta un deficit impiantistico che finalmente potrà essere recuperato. Con grande vantaggio per i cittadini, l'ambiente, la sostenibilità. Da sempre la nostra provincia chiedeva che il ciclo della differenziazione dei rifiuti potesse chiudersi con l'apertura di un impianto capace di trattare sul territorio la frazione organica. Senza riuscire a trovare uno sbocco. Fino a quando la nostra città, facendosi interprete del ruolo di capoluogo e di un senso di leale collaborazione nei confronti dei comuni della provincia sedi di discariche che chiedevano aiuto, si è proposta per ospitarlo nel proprio territorio mettendolo a servizio dei bisogni di un'area vasta».
L'occasione è nata dai fondi del Pnrr messi a disposizione dal Ministero della Transizione ecologica grazie all'accordo di collaborazione siglato tra Regione Puglia, Anci, Ager e Conai. «I progetti proposti sono coerenti con gli obiettivi dichiarati - aggiunge Salvemini -. La valutazione del Mite oggi riconosce la lungimiranza del percorso prescelto e premia questo lavoro di squadra. Del quale ci sentiamo orgogliosamente protagonisti».

Ulteriori verifiche


I passaggi conclusivi per l'avvio dell'opera però, non saranno immediati. Dopo la graduatoria provvisoria, i progetti selezionati saranno ora sottoposti a un'ulteriore verifica prima dell'approvazione delle graduatorie definitive. Una decisione che però ha visto nascere l'opposizione dei comuni di Surbo e Trepuzzi, preoccupati per le ricadute economiche in una zona dall'alto pregio naturalistico e diventata meta ricettiva di grande livello. Nel decennio 2010-2019 in tutte le province c'è stata una progressiva diminuzione della produzione di rifiuti, più marcata, in termini assoluti, nella provincia di Bari, seguita da quelle di Foggia e Brindisi. Il Salento è al 52,5% di percentuale di differenziata, terza provincia in Puglia nel 2019. Dai calcoli fatti, il fabbisogno della Puglia si aggira intorno alle 578mila tonnellate di rifiuto da conferire, 114mila per la provincia di Lecce.

La struttura


La struttura di Masseria Ghetta non coprirà quindi tutto il fabbisogno del territorio provinciale, in quanto la taglia è di circa 40mila tonnellate e nasce dalla volontà di costituire un impianto pubblico per abbassare i costi esorbitanti per lo smaltimento oltre i confini salentini. La piattaforma di Masseria Ghetta, secondo il rendering del progetto realizzato dalla Owac Engineering Company Srl di Palermo dopo l'affidamento diretto da parte dell'Ager, produrrà un compost di qualità da riutilizzare nel settore agricolo e avrà la possibilità di produrre bio-metano dalla raffinazione del biogas della digestione anaerobica con caratteristiche qualitative del tutto analoghe al gas naturale, da potere immettere nella rete di distribuzione.
Particolare attenzione è stata posta alla minimizzazione dei costi di investimento, mantenendo gli adeguati livelli di protezione ambientale, di sicurezza di processo e di salute per l'uomo, all'equilibrio dei costi di gestione e alla riduzione degli impatti dell'opera, con particolare riferimento alle emissioni in atmosfera, agli scarichi idrici ed alla corretta gestione delle acque meteoriche. Gli edifici rispetto al confine del lotto, saranno arretrati per potere prevedere un'area verde perimetrale di mitigazione. Ci sarà anche un'area piantumata con diverse essenze floreali, per un totale di circa 12.700 mq che sarà utilizzata per la prova del compost prodotto all'interno dell'impianto.
Il cronoprogramma prevede una tempistica di realizzazione di 26 mesi.
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