Covid, picco di contagi dopo un funerale: il sindaco vieta cortei e visite nelle abitazioni dei defunti. «Contingentati anche gli ingressi al cimitero». Chiuse due scuole

Covid, picco di contagi dopo un funerale: il sindaco vieta cortei e visite nelle abitazioni dei defunti. «Contingentati anche gli ingressi al cimitero». Chiuse due scuole
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Venerdì 18 Dicembre 2020, 19:48 - Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 08:37

Dopo il caso della processione dell'Immacolata a Parabita, un'altra celebrazione religiosa ha provocato numerosi contagi: si tratta, in particolare, di un funerale a Collepasso. Le esequie si sono tenute il 6 dicembre scorso e ora, a distanza di dieci giorni, la moglie del defunto si trova ricoverata in ospedale per Covid e risultano contagiati - dalle notizie apprese da fonti istituzionali - tanto il figlio, che i fratelli e le cognate dell'uomo morto all'inizio del mese. Al funerale, infatti, avrebbero partecipato anche cittadini di Casarano, Ruffano e di altri comuni del Salento, con una prosmicuità che si è poi rivelata decisiva alla diffusione del contagio. «Purtroppo - dice il sindaco di Collepasso, Paolo Menozzi - si è un poco abbassata la guardia rispetto ai mesi passati».

Per questo il primo cittadino, che in questi giorni si è tenuto continuamente in contatto con la Asl e con la prefettura, ha emanato oggi una ordinanza che detta nuove, stringenti regole per le celebrazioni religiose nel comune che amministra. «Dai dati ufficiali recentemente pervenuti, nonché dall’analisi dei fatti riscontrati - ha scritto sulla sua pagina Facebook -, è emerso che la maggiore diffusione del contagio risulta derivare dagli incontri in occasione delle visite effettuate presso le abitazioni dei defunti e durante la veglia della salma prima di dare corso alle operazioni liturgiche presso la Chiesa e di sepoltura presso il cimitero.

Al fine di tutelare la salute dei cittadini ho disposto con decorrenza immediata che siano vietati (per qualunque numero di partecipanti) i cortei funebri a piedi, peraltro già proibiti dallo scorso marzo; siano vietate le visite presso l’abitazione del defunto ad esclusione dei parenti ed affini entro il 3°grado e degli operatori delle agenzie funebri; siano vietate le celebrazioni di ulteriori cerimonie presso l’abitazione del defunto».

Non solo. Menozzi ha stabilito che «prima della Celebrazione in Chiesa e dal termine dei riti di commiato, si debba rispettare l’obbligo per i presenti di non sostare sul sagrato e di recarsi immediatamente al cimitero in automobile; è obbligatorio che il custode del cimitero, in occasione dell’entrata dei feretri per le conseguenti operazioni di seppellimento, consenta l'ingresso nel Cimitero Comunale ai soli parenti più prossimi del defunto ed in maniera contingentata nel numero e nel tempo; stabilisco inoltre l'obbligo di rispettare rigorosamente la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e indossare continuativamente idonei dispositivi di protezione delle vie respiratorie».

Peraltro, ai casi positivi riscontrati dopo il funerale, se ne sono aggiunti altri, nel piccolo comune: dopo il contagio di una insegnante della scuola dell'infanzia, che ha costretto a chiudere i plessi scolastici della scuola materna e di quella elementare per sanificazione, è risultata positiva al Covid anche un'altra insegnante, sempre della scuola dell'infanzia. Si è resa quindi necessaria una nuova chiusura. 
«La situazione nel nostro comune registra un trend in forte aumento di casi positivi al covid-19 rispetto alla comunicazione della settimana scorsa. (+ 12 nuovi casi) - prosegue Menozzi -. La situazione è sotto il continuo controllo del Dipartimento di prevenzione dell'Asl che sta effettuando il tracciamento e disponendo i test diagnostici, ma non bisogna abbassare la guardia».

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