Cocaina nei locali della movida: otto patteggiamenti. C'è anche l'ex portiere del Lecce

Cocaina nei locali della movida: otto patteggiamenti. C'è anche l'ex portiere del Lecce
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Mercoledì 6 Novembre 2019, 17:33 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 15:56
Otto sentenze di patteggiamento. Primo step processuale per l'inchiesta “Movida” condotta dagli agenti della Squadra Mobile di Lecce che, la scorsa estate, ha smentallato tre sodalizi criminali a capo di un giro di spaccio di cocaina nei locali del Salento, da Lecce alle marine di San Foca, Torre Uluzzo, Porto Cesareo e Santa Cesarea Terme. Il giudice per l'udienza preliminare, Edoardo D’Ambrosio ha ritenuto congrue le pene concordate dal collegio difensivo degli otto imputati- fra i quali l'ex portiere del Lecce calcio, Davide Petrachi - con il procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia Guglielmo Cataldi.

Le pene comminate sono le seguenti: due anni e 2mila euro di multa a Roberto Patera, 41 anni, di Nardò; due anni e 1500 euro di multa a Graziano Romano, 40 anni, sempre di Nardò; due anni e 1400 euro di multa a Carmelo Vonghia, 37enne di Galatone; un anno e 4 mesi e 1400 euro di multa a Davide Petrachi, 33 anni, di Melendugno, ex portiere del Lecce; un anno e 4 mesi e 1000 euro di multa ad Andrea Montinaro, 44enne, di Vernole; un anno e 3mila euro di multa a Vito Sacco, 19enne di Porto Cesareo; dieci mesi e 1700 euro di multa a Marco Vetrugno, 41enne di Nardò; dieci mesi e 800 euro di multa a Carmelo Schillaci, 19enne di origini siciliane, ma residente a Nardò. La sospensione della pena è stata accordata a Vito Sacco e Carmelo Schillaci.

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Tredici, in tutto, gli arresti eseguiti lo scorso agosto dalla Polizia, che - conclusa l'operazione sotto copertura - eseguì anche la chiusura di alcuni locali ritenuti snodo principale dello spaccio nel centro del capoluogo del Salento, in piazzetta Santa Chiara, e poi in discoteche e locali da ballo del territorio. Petrachi, attualmente ai domiciliari, ex portiere della squadra giallorossa, avrebbe utilizzato il suo ruolo di cameriere in una birreria di San Foca per avvicinare i clienti, suggerire locali d’intrattenimento e infine offrire la cocaina presa in consegna da  Andrea Montinaro, indicato come il pusher di riferimento di Petrachi.

A difendere gli imputati nel processo, gli avvocati Massimo Donadei, Raffaele Benfatto, Massimo Zecca; Tommaso Valente; Cosimo D’Agostino; Pasquale De Monte; Massimo Muci, Giuseppe Romano, Marco Luigi Elia, Federica Maglie, Tommaso Valente, Gianpiero Geusa, Luigia Muscetra, Loredana Pasca, Paolo Cantelmo e Anna Inguscio.
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