Cocaina a fiumi per la movida e 4 locali a rischio chiusura: 13 arresti, c'è un ex del Lecce

Cocaina a fiumi per la movida e 4 locali a rischio chiusura: 13 arresti, c'è un ex del Lecce
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Giovedì 22 Agosto 2019, 10:33 - Ultimo aggiornamento: 14:01

di Valeria BLANCO
Dalla fine di luglio, per quasi un mese, sulle piste e ai banconi di alcuni tra i più frequentati locali del litorale salentino, così come nel centro storico di Lecce, c'erano anche alcuni poliziotti sotto copertura. Fingendo di essere normali turisti, e in alcuni casi supportati da occhi elettronici installati preventivamente, hanno monitorato quello che accadeva fuori e dentro bar e discoteche. Obiettivo: individuare gli spacciatori e acquistare alcune dosi di droga. E ieri il cerchio si è chiuso con l'arresto per spaccio di 13 persone ritenute vicine alla criminalità organizzata. Un'altra persona è indagata a piede libero.
Le indagini, nell'ambito dell'operazione Pusher 3, sono state condotte dagli uomini della Squadra Mobile di Lecce, guidati dal vicequestore Alessandro Albini, coadiuvati dagli agenti del Servizio Centrale Operativo, da quelli della Scientifica e sotto il coordinamento della Dda di Lecce e della Procura. L'obiettivo era quello di mettere un freno alla malamovida, limitando gli episodi di spaccio che si verificano in alcuni luoghi nevralgici del Salento. I riflettori sono stati puntati sul centro storico di Lecce, in particolare su piazzetta Santa Chiara, e poi nelle marine: a San Foca di Melendugno, Santa Cesarea, Torre Uluzzo di Nardò e Porto Cesareo. E ora rischiano anche i locali all'interno dei quali sono stati documentati alcuni episodi di spaccio: per Le Darsene di Porto Cesareo, il Guendalina di Santa Cesarea e il Ficodindia di Torre Uluzzo, il questore Andrea Valentino sta valutando l'applicazione del temuto articolo 100 del Tulps (Testo unico di pubblica sicurezza), che potrebbe comportare la sospensione della licenza per un periodo più o meno breve.
Trenta giorni di serrate indagini hanno portato gli agenti ad individuare gli spacciatori e documentare la loro attività. Per avere la certezza che la cessione di droga non fosse solo occasionale, hanno effettuato diversi acquisti dalle stesse persone: in totale hanno comprato circa 50 dosi di cocaina che, vendute a un prezzo medio di 35 euro per dose, sono costate circa duemila euro. Ma i risultati non si sono fatti attendere e ieri sono scattati gli arresti ritardati dei pusher.
A Porto Cesareo erano operativi Adil Ghazi, 53 anni, marocchino residente in Italia, Luca Stefano Indirli, 20 anni e Vito Sacco, 19 anni, che in tre distinte occasioni hanno venduto agli agenti cinque dosi di cocaina. Gli episodi risalgono alla fine di luglio: in due occasioni la cessione è avvenuta sul lungomare (via Riviera di Levante) e in un'altra occasione all'interno delle Darsene. A Santa Cesarea, beccato il 27enne Nicola Guarna, che avrebbe venduto ai poliziotti tre dosi di cocaina per 90 euro al Guendalina. A San Foca erano operativi il 44enne Andrea Montinaro e il 33enne Davide Petrachi, ex portiere del Lecce: insieme, in due diversi episodi, avrebbero venduto due dosi di coca dietro il pagamento di 80 euro.
La zona del Ficodindia, invece, era coperta da Moreno Vonghia, 37enne di Galatone; Marco Vetrugno, 41 anni; Roberto Patera, 41 anni, e Graziano Romano, 40 anni, entrambi di Nardò: tra il 3 e il 10 agosto, stando alle indagini, avrebbero venduto sei dosi di cocaina agli agenti che si fingevano turisti in cerca di sballo. Gli agenti ritengono che Patera fosse promotore e organizzatore di un'associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di cui facevano parte anche Romano e Vonghia. E che si occupassero anche della gestione del parcheggio.
L'operazione ha riguardato anche il centro storico di Lecce e in particolare il cuore pulsante della movida, piazzetta Santa Chiara. Tre i pusher individuati e arrestati: il 50enne Antonio Peciccia, il 19enne Carmelo Schillaci e il 41enne Giuseppe Schito, che nascondendosi tra i vicoli hanno venduto, in tre diverse occasioni, polvere bianca per 280 euro. Effettuati gli arresti, l'attività della Polizia ora prosegue per chiarire da dove arrivasse la droga diretta al Salento e in che misura gli spacciatori arrestati facessero riferimento agli esponenti dei clan storici che gestiscono i traffici di droga sul territorio.

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