Cinque tonnellate di marmo per Ruppi «Lecce la sua casa»

Cinque tonnellate di marmo per Ruppi «Lecce la sua casa»
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Sabato 14 Dicembre 2019, 09:59
Leda CESARI
Non è per nulla semplice spostare quasi cinque tonnellate di marmo in pezzi pesanti, anzi pesantissimi, affrontando anche una gradinata. Le operazioni di scarico dal camion con gru che li ha trasportati fino a Lecce, ieri - e la collocazione nella cappella dedicata a San Filippo Neri dei blocchi di pietra che, una volta ricomposti, diventeranno l'ultima dimora delle spoglie di monsignor Cosmo Francesco Ruppi - sono proseguite fino a ieri pomeriggio, nel Duomo di Lecce, proprio a causa della complessità delle attività di introduzione delle lastre del sarcofago all'interno del Duomo.
Ritardo che si è aggiunto a quello iniziale: perché il sepolcro, atteso in piazza Duomo per le 12 in punto, è arrivato a destinazione solo alle 14.15: con due ore e un quarto di ritardo, quindi. Mettendo peraltro fine a una mattinata piuttosto movimentata, nei paraggi, a causa dell'allarme lanciato per una signora residente in un appartamento con affaccio su piazza Duomo che non dava notizie di sé almeno da una quindicina di giorni: vigili del fuoco, polizia e mezza Curia sottosopra, introduzione dei pompieri nell'appartamento forzando una finestra, poi allarme fortunatamente rientrato grazie al ritrovamento della signora al Fazzi di Lecce.
Grande suspense collettiva, quindi, resa ancor più intensa dal freddo che ieri mattina, con il passare delle ore, ha fatto improvvisamente irruzione anche in piazza Duomo. Ma 21 anni di ministero pastorale, ha commentato monsignor Michele Seccia, presente all'arrivo del sarcofago, «valgono bene un poco di attesa anche perché quello di Ruppi a Lecce è stato un ministero intenso e onnipresente», ha sottolineato l'arcivescovo di Lecce. Che ha poi aggiunto: «Sono molto contento di questo arrivo e spero che lo sia anche la città».
Quanto alle spoglie di Ruppi - che aveva chiaramente espresso in sede testamentaria la sua volontà di riposare definitivamente nella Cattedrale che ha rappresentato l'apogeo della sua esperienza terrena - potrebbero arrivare a Lecce già in questa settimana, accolte dal rito della sepoltura. Anche se l'imminenza del Natale, a dire il vero, potrebbe complicare un po' la procedura di traslazione della salma da Alberobello, paese natale di Ruppi, al Duomo di Lecce. Ma il più, ormai, è fatto. C'è il sepolcro - un blocco unico e molto pesante di marmo bianco di Carrara, con coperchio, arricchito di cornici in pregiato marmo verde, la cui stazza monumentale ha richiesto accorgimenti particolari per evitare danni alla cripta sottostante. E che sottoposto alle prescrizioni della Sovrintendenza leccese, realizzato dalla ditta Darmar di Carrara e progettato dall'ingegner Tommaso Farenga in collaborazione con le architette Grazia Loiacono e Marilena Di Giorgio farà adesso bella mostra di sé nella cappella dedicata a San Filippo Neri, a sinistra dell'altare maggiore della Cattedrale, di fronte alla tomba del vescovo Zola. Dando finalmente sostanza al sogno di Ruppi: riposare a Lecce, per sempre.
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