Governo Draghi, confermato: Roberto Cingolani ministro della Transizione ecologica. Nel 2007 la cittadinanza onoraria a Lecce

Governo Draghi, confermato: Roberto Cingolani ministro della Transizione ecologica. Nel 2007 la cittadinanza onoraria a Lecce
di Paola ANCORA
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Venerdì 12 Febbraio 2021, 15:27 - Ultimo aggiornamento: 20:19

Era il 2019. E Roberto Cingolani, già professore nel Dipartimento di Ingegneria dell'Innovazione a Unisalento, apriva l'anno accademico dell'ateneo pugliese parlando di “Futuro e innovazione”. Ora, proprio quei temi che tanto gli sono stati e gli sono cari, lo traghettano al ministero della Transizione ecologica del nuovo governo, guidato da Mario Draghi.

Era quello del fisico italiano, infatti, da settembre 2019 responsabile dell'innovazione tecnologica di Leonardo, il nome in pole position per una casella fra le più decisive dell'orizzonte politico e governativo. Innovare, ribaltando la prospettiva dello sviluppo in chiave verde e digitale, è infatti uno degli assi lungo i quali andranno programmati e spesi i fondi europei del Recovery Fund

Le origini a Milano, la laurea in Fisica a Bari, il dottorato alla Normale di Pisa, il Laboratorio di Nanotecnologie creato a Lecce, l’Istituto italiano di Tecnologia fondato a Genova, premi, riconoscimenti e, da ultimo, l’inserimento nella ristretta task force Colao per la ripartenza dell’Italia post-Covid: Cingolani, dal 2019, è Chief technology & innovation officer di Leonardo. Nel 2007 la Città di Lecce gli ha conferito la cittadinanza onoraria.

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Cingolani al ministero della Transizione ecologica era una delle indiscrezioni circolate in queste ore, nell'attesa che il presidente del Consiglio incaricato, Draghi, arrivasse al Quirinale per comunicare ufficialmente la lista dei ministri prescelti, da sottoporre al Quirinale.

Una figura di alto profilo che nel 2019, a margine della lectio magistralis tenuta in occasione dell'apertura dell'anno accademico, spiegava a Quotidiano come «i cervelli sono in fuga perché li umiliamo, perché offriamo delle condizioni che non sono neanche lontanamente paragonabili a quelle che sono offerte fuori. Basta offrire delle condizioni normali come facciamo noi all'IIT e guarda caso il numero dei cervelli che esce è uguale al numero dei cervelli che entrano. È un problema di regole ma non so quanti le vogliano seguire. A giovani di 26-27 anni bisogna fare discorsi chiari, dirgli: “Più sei bravo, più sarai premiato”. E gli devi dare un corrispettivo anche economico al valore, e fargli capire che c'è una valutazione trasparente». Poche parole per sintetizzare le mancanze di un Paese, nel corso dei decenni. Si vedrà.

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