Ciclista investito nel Salento: condanna ridotta in Appello per automobilista

Ciclista investito nel Salento: condanna ridotta in Appello per automobilista
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Martedì 29 Marzo 2022, 19:41 - Ultimo aggiornamento: 19:57

Sentenza riformata in Appello da 2 anni e 6 mesi a 2 anni di reclusione per Dino De Pascali, 37 anni, di Salice ritenuto responsabile, il 14 settembre dell’anno scorso, della morte del ciclista belga Filip Stefan Marchal, 58 anni, lungo la Salice Salentino-Veglie.

L'automobilista ha travolto e ucciso il ciclista in vacanza nel Salento

Dino De Pascali, 37 anni, di Salice, è stato ritenuto responsabile dell’accusa di omicidio stradale nel processo di primo grado istruito dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Lecce, Cinzia Vergine.

La sentenza di primo grado prevedeva anche il risarcimento a moglie e figlia della vittima (25mila euro nel dispositivo della sentenza).

Mentre non fu contestata alcuna aggravante all’imputato, diversamente da quanto avvenne il giorno dell’incidente quando De Pascali fu arrestato con l’accusa di essersi messo alla guida sotto l’effetto di cocaina.


Le consulenze misero in seguito in dubbio questa circostanza: non vi era prova che l’assunzione fosse avvenuta quel giorno, quando De Pascali stava andando a fare la spesa per poi andare al mare con gli amici. Tracce ne furono trovate, ma non abbastanza per dire che fosse positivo alle sostanze psicotrope. Lo stabilirono il perito della Procura, Giacoma Mongelli, nonché il consulente di parte, il dottore Giacomo Greco.
La dinamica è stata accertata dall’ingegnere Angelo Nocioni. Quella dinamica apparsa chiara ai carabinieri che rilevarono l’incidente, nonché ai passanti ed ai testimoni: la Citroen C1 guida da De Pascali attraversò a velocità elevata l’incrocio che si trova al limite dei confini territoriali fra Salice e Veglie. Viaggiava ad 80 chilometri all’ora, senza dare la precedenza alla bicicletta Bianchi Spillo su cui stava pedalando Marchal.
La bicicletta e l’uomo vennero investiti dal lato sinistro della C1 e scaraventati circa 64 metri più avanti. Erano circa le 13.15, verso le due il ciclista morì nell’ospedale Vito Fazzi di Lecce per le complicazioni causate dallo schiacciamento del torace e dell’addome come anche dalle tante fratture.
 

In Appello la pena è stata ridotta a due anni con il beneficio della sospensione della pena e la non menzione. 

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