Chiusure al traffico, sciopero dei negozianti:
«Giù le saracinesche»

Chiusure al traffico, sciopero dei negozianti: «Giù le saracinesche»
di Serena COSTA
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Giovedì 11 Gennaio 2018, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 11:49
«La misura è colma: chiuderemo le saracinesche per protestare contro il piano traffico del sindaco Salvemini». I commercianti del centro storico stanno serrando i ranghi e vogliono lanciare un messaggio forte e chiaro all’indirizzo del primo cittadino, “colpevole” di aver deciso di procedere, senza se e senza ma, con la chiusura al traffico dei viali De Pietro e XXV Luglio a dicembre: è prevista per sabato 20 gennaio la chiusura per un’ora delle saracinesche di molti negozi colpiti da un calo delle vendite, che, in base a quanto dichiarato ieri da Massimo Alfarano, promotore dell’iniziativa, ammonterebbe in media al 50 per cento e che sarebbe coinciso proprio con l’esclusione dei veicoli dal centro nei 4 weekend del piano “Lecce si apre al Natale”.
«Siamo in tanti a volerlo e stiamo crescendo di giorno in giorno - aggiunge Sergio Valentini, titolare del ristorante “Vita”, proprio di fronte a viale Marconi -. Voglio precisare che la nostra iniziativa non ha fini politici, ma ha solo l’obiettivo di difendere i nostri interessi e quelli della città. Temo che il sindaco stia vivendo una sorta di favola, da cui ancora non si è destato: un piano traffico così ambizioso deve essere il risultato di un gran lavoro di discussione, di investimenti e di preparazione, oltre che di adeguata comunicazione, che tra l’altro non può essere esclusivamente affidata ai giornali. E poi è giusto capire che la città non appartiene solamente ai leccesi, ma anche a tutti coloro che provengono dai paesi limitrofi, oltre che dei turisti, ai quali bisogna dare adeguata accoglienza: alcuni francesi, nei giorni della chiusura, non hanno potuto accedere in un b&b del centro storico, perché bloccati dai vigili, e hanno dovuto aspettare che il proprietario della struttura andasse a prenderli con la propria auto, dopo aver fatto una lunga coda su viale De Pietro per arrivare in centro. La transenna in viale Marconi ha creato un vero e proprio imbuto: si voleva evitare lo smog? Beh, lo si è concentrato tutto nell’incrocio con viale Lo Re. Le nostre attività del centro hanno quasi 4.000 dipendenti, con un volume d’affari di quasi 6 milioni di euro: il sindaco vuole forse farci andare via?».
 
Alla serrata di sabato 20 parteciperà anche Andrea Licci, titolare del negozio Alberghiera: «Ho personalmente registrato un calo di vendite molto importante e non dovuto esclusivamente alla crisi economica, come molti dicono, perché è dimostrabile come negli ultimi tre anni la mia attività sia andata sempre crescendo e il decremento c’è stato esclusivamente nei giorni di chiusura al traffico. Non parliamo poi della vigilia di Natale, un giorno nero per me: introiti diminuiti del 40%, perché sono mancati i clienti provenienti dal nord e dal basso Salento. Il piano traffico ha grossi problemi dovuti alla mancanza di parcheggi, in primis per quelli venuti meno in piazza Libertini».
Perplesse le associazioni di categoria, che sono disposte a un dialogo con i commercianti coinvolti nella serrata: «Ognuno è libero di organizzarsi come crede, noi stiamo facendo la nostra parte - ribatte Antonio Schipa, direttore di Confesercenti Lecce -. Se lo vorranno, siamo disponibili a fare un incontro con queste persone, ma noi andiamo avanti e nei prossimi giorni faremo un’attenta valutazione di come siano andate le cose a dicembre».
Anche Daniele Bianchi di Federmoda-Confcommercio alza le spalle: «Valuteremo il da farsi nei prossimi giorni. In ogni caso, il Comune non ha ancora risposto alla nostra lettera pubblicata il 3 gennaio e questo ci lascia rammaricati».
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