Sosta selvaggia sulla nuova pista ciclabile, i commercianti: «Poco sicura, ora si chiuda chiudiamo via XXV Luglio»

Sosta selvaggia sulla nuova pista ciclabile, i commercianti: «Poco sicura, ora si chiuda chiudiamo via XXV Luglio»
di Stefania DE CESARE
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Lunedì 8 Giugno 2020, 08:31 - Ultimo aggiornamento: 08:38
Corsie per biciclette usate come parcheggi: su via XXV Luglio, a Lecce, scatta la sosta selvaggia sulle bike lane. E i commercianti insorgono: «Situazione insostenibile da tempo. Chiudete il viale alle automobili». Sono state progettate per rendere più sicuri gli spostamenti in bici, così da incentivare l'uso delle due ruote. Eppure le nuove corsie sono già prese di mira dai veicoli. Almeno su via XXV Luglio dove la convivenza tra quattro ruote e ciclisti è sempre difficile. Le vetture continuano a sfrecciare a grande velocità e gli automobilisti parcheggiano ancora dove non si potrebbe. Veicoli abbandonati sul percorso ciclabile che, di fatto, risulta pericoloso per chi si muove pedalando, costretto a spostarsi sulla strada per evitare i mezzi in doppia fila. Un problema segnalato anche dall'assessore Marco De Matteis che ha sollevato la questione sui social denunciando, attraverso alcuni scatti fotografici, l'inciviltà di chi è al volante.
Ma le difficoltà su via XXV Luglio non sono nuove e i commercianti del viale non sono più disposti a tollerare.

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«Non vogliamo vedere le automobili parcheggiate in doppia fila, siamo favorevoli alla chiusura della strada. È incompressibile che una strada che, di fatto, si trova nel centro storico sia ancora aperta alle vetture che transitano spesso a gran velocità creando pericoli per tutti -afferma Francesco Pennetta, titolare della tabaccheria su via XXV Luglio -. Sulla strada ormai c'è solo confusione. Doppia corsia per le bici, una sul marciapiede e una sull'asfalto, corsia preferenziale e carreggiata per le automobili. Un caos anche per chi cammina a piedi che, come noi, deve convivere con lo smog». Dello stesso avviso anche Luigi De Mitri, titolare dell'Avio Bar: «Ormai non ha più senso far transitare le auto sul viale. Anche la pista concepita in questo modo non va bene ed è anche pericolosa per i ciclisti. Bisogna chiudere e basta».

I disagi di questi giorni hanno riacceso i riflettori sulla pedonalizzazione di via XXV Luglio. Dell'allargamento dell'area pedonale, nel tratto che va da via Costa al castello, se ne parla ormai da anni. Ma la chiusura al traffico è sempre stata condizionata soprattutto dall'entrata in funzione di ex Enel, che consentirebbe alla città di usufruire dei preziosi posti auto a ridosso del centro storico. Eppure per i commercianti della zona i tempi sarebbero già maturi, anche senza il parcheggio interrato. «Che senso ha far transitare le auto su via XXV Luglio quando è possibile fare lo stesso percorso utilizzando via Cavallotti? - domanda Fabrizio Mele, del negozio La Maison d'Art -. La pista ciclabile così concepita è pericolosa perché il viale è da tempo una pista da formula uno. Basta un attimo di distrazione. E poi c'era già il percorso sul marciapiede. Il viale è centro storico. Per questo vogliamo che diventi pedonale così che possa essere usata per il passeggio. Sarebbe più carina e soprattutto più sicura».

Tutti d'accordo quindi. I commercianti della zona, così come molti residenti, preferirebbero vederla percorsa solo da pedoni e biciclette, e magari da qualche navetta e bus urbani, per godere al meglio dei suoi palazzi storici e del polmone verde della villa comunale.
«Avere via XXV Luglio aperta al traffico non porta nessun beneficio, né economico né urbano aggiunge Mario Primiceri del Rusticotto -. Le auto passano a tutta velocità. È inconcepibile visto che siamo a pochissimi passi da numerose attrazioni come piazza Sant'Oronzo, il Teatro Politeama, il nuovo Banco di Napoli e il Castello Carlo V. È giunto il momento di fare questo passo. Chiuderla e renderla più bella».
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