Case popolari in cambio di voti. Inchiesta chiusa, tra i 48 indagati anche l'ex sindaco Perrone

Case popolari in cambio di voti. Inchiesta chiusa, tra i 48 indagati anche l'ex sindaco Perrone
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Giovedì 15 Novembre 2018, 22:21
Chiusa l’inchiesta della Procura di Lecce sull’assegnazione delle case popolari in cambio di voti. Sono 48 gli indagati per i quali i pm si apprestano a chiedere il rinvio a giudizio. L’inchiesta è quella che ha fatto finire agli arresti domiciliari gli ex assessori Attilio Monosi e Luca Pasqualini, il consigliere comunale dimissionario Antonio Torricelli, il dirigente Pasquale Gorgoni e due “collettori di voti”. Esce dal filone principale il senatore Roberto Marti. Per lui uno stralcio, finalizzato alla richiesta destinata al Parlamento per chiedere l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni telefoniche ed ambientali captate su altre utenze. C’è invece l’ex sindaco Paolo Perrone: in realtà figurava da tempo sul registro degli indagati, ma oggi si trova anche lui nella situazione di doversi difendere dall’accusa di aver fatto forzature nell’assegnazione degli alloggi popolari. Questo perché sono emerse delle nuove fonti di prova fornite dall’ex assessore Monosiin sede di interrogatorio.
Abuso di ufficio, per due capi di imputazione diversi, le ipotesi di reato contestate dall’inchiesta condotta dai pubblici ministeri Massimiliano Carducci e Roberta Licci con i finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziario.
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