In particolare richiama la disciplina del commercio - scrivono in documento - e applica quella della concessione di suolo pubblico. In questo modo lede gli interessi degli operatori commerciali e li discrimina. Nessuna tutela, infatti, è prevista per chi ha professionalità e anzianità come, invece, è espressamente richiesto da Codice del Commercio. La verità è che questa delibera serve solo come specchietto per le allodole - proseguono i consiglieri - L’amministrazione illude gli operatori turistici e commerciali di poter accedere al bando a parità di condizioni mentre, invece, almeno due permessi a costruire, su aree individuate dalla libera nell’allegato, sono già stati rilasciati (n. 373 e 374 del 2015) con tanto di numero e data: uno sul lungomare Vespucci e l’altro su Piazza Adriano. Alla faccia della trasparenza. Ma non finisce qui: non esistono criteri che costituiscano indirizzo per il dirigente nell’elaborazione del bando». Un bando a cui sono pronti ad opporsi anche gli stessi commercianti e imprenditori di San Cataldo: «I chioschi andranno a bando a chi offre di più vince? Così non è democratico - ha dichiarato Curasi -
Chioschi, tutto da rifare: polemica in aula e la delibera viene ritirata
di Francesca SOZZO
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Martedì 7 Giugno 2016, 06:03 - Ultimo aggiornamento: 17:17
In particolare richiama la disciplina del commercio - scrivono in documento - e applica quella della concessione di suolo pubblico. In questo modo lede gli interessi degli operatori commerciali e li discrimina. Nessuna tutela, infatti, è prevista per chi ha professionalità e anzianità come, invece, è espressamente richiesto da Codice del Commercio. La verità è che questa delibera serve solo come specchietto per le allodole - proseguono i consiglieri - L’amministrazione illude gli operatori turistici e commerciali di poter accedere al bando a parità di condizioni mentre, invece, almeno due permessi a costruire, su aree individuate dalla libera nell’allegato, sono già stati rilasciati (n. 373 e 374 del 2015) con tanto di numero e data: uno sul lungomare Vespucci e l’altro su Piazza Adriano. Alla faccia della trasparenza. Ma non finisce qui: non esistono criteri che costituiscano indirizzo per il dirigente nell’elaborazione del bando». Un bando a cui sono pronti ad opporsi anche gli stessi commercianti e imprenditori di San Cataldo: «I chioschi andranno a bando a chi offre di più vince? Così non è democratico - ha dichiarato Curasi -
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