Centrodestra, si parte in salita. Poli: «Mai con chi mi cacciò»

Adriana Poli Bortone
Adriana Poli Bortone
di Francesca SOZZO
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Mercoledì 20 Marzo 2019, 08:13 - Ultimo aggiornamento: 09:49
Potrebbero incontrarsi già nella giornata di oggi Adriana Poli Bortone e Saverio Congedo (insieme probabilmente a Gaetano Messuti e Mario Spagnolo). La senatrice ha rinviato di un giorno la sua partenza «causa dialoghi in corso» ha dichiarato raggiunta telefonicamente. E dunque l'ora X potrebbe essere più vicina di quanto non si immagini. Un incontro che potrebbe, come detto, trasformarsi in un braccio di ferro con gli attori principali fermi sulle proprie posizioni. Per la senatrice il punto di partenza per avviare un dialogo è il «riconoscimento del fallimento delle Primarie». Per Congedo e i partiti del centrodestra invece «il volere degli elettori non può essere calpestato».
Difficile immaginare un punto di incontro, almeno per il momento. Saverio Congedo ha fatto sapere che comporrà a breve il numero della senatrice (e forse lo ha già fatto) per mettere in campo ogni azione necessaria per trovare l'unità: «È mia intenzione chiamare la senatrice - ha detto - raccogliendo anche il mandato arrivato dalle segreterie del partito ma anche dai candidati alle Primarie, Gaetano (Messuti) e Mario (Spagnolo) di avviare un dialogo con Adriana per trovare le ragioni dello stare insieme che è anche il sentire del centrodestra leccese». Un'apertura, quella di Congedo, dettata anche dalla convinzione che il centrodestra «unito può mettere in campo un governo forte in gradi di dare risposte ai cittadini che in questi 18 mesi l'amministrazione Salvemini non è riuscita a dare».
Ma la posizione della senatrice è chiara e non la manda a dire: pronta al dialogo sì, ma non si presentino con nomi precostituiti. Insomma per la lady di ferro leccese il punto di partenza per un dialogo che porta all'unità della coalizione è l'azzeramento dei risultati delle Primarie. «Vedremo quali sono le azioni che Congedo vuole mettere in campo - tuona la senatrice - ma se i presupposti sono io faccio il candidato sindaco, chi viene con me?, allora questo è un presupposto sbagliato per rompere e non per dialogare - chiarisce Poli Bortone - Il dialogo concreto deve partire dal riconoscimento della sconfitta del centrodestra alle primarie e del danno creato al popolo del centrodestra». Quindi? «Se Congedo vuole essere costruttivo e vuole mettere in campo azioni per recuperare quei 20mila elettori che non sono andati alle primarie deve partire dalla consapevolezza di essere il vincitore di un fallimento che nasce dall'oggettiva valutazione di essere stato eletto da 3mila persone».
È già chiaro che la possibilità di dialogo viene meno. Tanto più che Congedo sembra debba pagare per la presenza ingombrante del cognato Paolo Perrone. «Se non fosse il cognato di chi mi ha cacciato sarebbe diverso», ha dichiarato la senatrice nella trasmissione di Telerama Open che andrà in onda domani sera.
«Ho detto che avrei dialogato con chiunque di loro - ribadisce Poli Bortone - ma con tutti e tre insieme anche perché in tre sono l'espressione di sette forze politiche. E considerando che fu Forza Italia a proporre il mio nome, salvo poi ritirarlo, devo pensare che a porre un veto su di me siano stati proprio Fratelli d'Italia e Direzione Italia che hanno poi temporeggiato fino ad arrivare alle primarie lasciando a Salvemini due mesi di vantaggio per la campagna elettorale».
«E comunque basta - tuona Poli Bortone - stare a discutere se dialoghiamo o meno, andiamo al concreto e guardiamo ai progetti e il mio - conclude - è certamente diverso da quello del gruppo di Perrone e compagni. La mia visione di città è diversa». Punto. E capo.
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