Ha sconfitto il Covid, ha avuto la dose e ora nonna Cesarina compie 100 anni

Ha sconfitto il Covid, ha avuto la dose e ora nonna Cesarina compie 100 anni
di Erasmo MARINAZZO
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Giovedì 4 Marzo 2021, 11:04 - Ultimo aggiornamento: 15:45

Compie oggi 100 anni Cesarina Sergio, ma poco meno di un anno fa si trovava ricoverata in Rianimazione a lottare fra la vita e la morte contro il coronavirus. Lei, nonna Cesarina, ce l'ha fatta. È scampata alla strage fatta dal virus nella residenza socio assistenziale La Fontanella di Soleto dove i decessi sono stati in tutto 38 e sui quali pende una inchiesta penale della Procura di Lecce.

Originaria di Martignano, aveva deciso di farsi assistere dalla vicina rsa, prima di finire in ospedale. E da giugno vive nella rsa Athena di Calimera, guidata da Simona Corlianò e dove oggi è stata festeggiata anche con le torte ed i mazzi di fiori offerti dalle amministrazioni comunali dei due paesi.
Una tempra invidiabile formatasi nelle campagne a lavorare il tabacco e negli anni in cui lavorò in Svizzera in una azienda aeronautica, le ha fatto sconfiggere lo stesso male che le ha portato via il marito in quei giorni in cui laFontanella rimase sguarnita dal personale per via dei contagi. È guarita e sebbene abbia dato prova di avere un sistema immunitario invidiabile, si è sottosta in tempi recenti alla somministrazione del vaccino: al primo ed al secondo richiamo. Il vaccino della Pfizer. Ha dato lei il consenso, perché perfettamente lucida. Senza attendere il nulla osta dei figli Fernanda, Maria e Pantaleo.
Le figlie andranno a farle visita con la nipote Maria Rosaria.

Una visita a distanza, dietro il vetro, e senza alcuna deroga per scongiurare i contagi.


«Primogenita insieme alla più piccola delle sorelle ancora in vita, nonna Cesarina dimostrò da subito una grande forza interiore e fisica», racconta la nipote Patrizia Calò, in prima linea l'anno scorso per denunciare l'abbandono degli ospiti della rsa La Fontanella nel culmine della diffusione dei contagi. «Si è temprata affrontando nella vita periodi molto difficili: la Spagnola e la Seconda guerra mondiale. Come tanti conterranei, insieme al marito e ai tre bambini piccoli, cercarono fortuna all'estero. In Svizzera, dove lavorò in un'azienda aeronautica. Tempi duri per gli italiani, mi raccontava: la direzione lasciava in giro dei soldi per capire se si trattasse di gente onesta o poco affidabile. Li metteva alla prova».


Poi il ritorno nella loro piccola Martignano, l'acquisto di un appezzamento di terreno per convertirsi alla attività agricola più redditizia negli anni 60 e 70: la coltivazione del tabacco. Tecniche poi trasfuse di generazione in generazione quell'infilare le foglie nei lunghi aghi per metterle a seccare. Una testimonianza vivente, nonna Cesarina, di cosa era l'economia agricola salentina prima che venisse travolta dai tabacchi lavorati esteri.
Una vita per nulla facile ma che le ha dato la forza per affrontare il Covid-19: «Quando la ricoverarono in Rianimazione perdemmo le speranze di rivederla fra noi», racconta la nipote. «Eppure non si è mai persa d'animo, la sentimmo preoccupata solo in quei giorni che alla Fontanella non c'era più personale per curare, assistere e nutrire gli ospiti».
Oggi l'attende la parrucchiera: dopo avere fatto il tampone e dopo essere rimasta in isolamento, le preparerà l'acconciatura per la festa dei 100 anni: «Nonostante la cura e l'amore ricevuti dal personale della Athena, le manchiamo noi. Le mancano i tre figli, gli otto nipoti ed i tanti pronipoti. Noi che abbiamo lei come esempio di vita».

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