Castro, la scoperta: «Da un ciuffo di capelli, la dea Atena era bionda»

I lavori di restauro
I lavori di restauro
di Anna Manuela VINCENTI
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Sabato 7 Gennaio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 20:47

«Ogni operazione richiede un ritmo giusto, abbiamo rimosso alcune parti di terra, ma ogni fase richiede una grande attenzione». Mario Catania, restauratore della Domus conservazione srl, è inginocchiato ai piedi della dea Atena e con un lavoro certosino e attento sta cercando di ricomporre i due blocchi, che costituiscono la parte inferiore della colossale statua ritrovata durante gli scavi nel centro storico di Castro alcune settimane fa.
All’interno del Museo archeologico di Castro un faro, che ha reso le nostre foto un po’ verdi, illumina la scena. Alle spalle del restauratore il busto di Atena - dea dei naviganti, che un tempo sovrastava l’Adriatico e soprintendeva al traffico marittimo - sembra dirigere i lavori di pulitura e ricomposizione dei pezzi. Non ha la testa, ma il suo busto sovrasta anche noi. Il faretto, proietta la luce sui due blocchi a terra. Recuperati lo scorso 18 aprile, costituiscono la parte inferiore su cui il maestro Catania, con mani esperte, dal 9 di dicembre sta lavorando: esporta le incrostazioni di terra: una pulitura leggera e delicata di tutto il materiale, che avvolge la statua, lavoro che continuerà per tutto il mese di gennaio.
È a vista il restauro per ricostruire la monumentale statua della dea Minerva. Un cantiere aperto all’interno del Museo archeologico di Castro permette al pubblico, al turista e al visitatore di seguire i lavori che ridaranno l’antica forma e monumentalità alla statua di Atena, la dea di Minerva di cui sino ad ora, nella sala centrale del museo, era visibile solo il busto.

Ritrovata nel 2015

Risale al 2015 il rinvenimento del busto acefalo e il 18 marzo scorso sono stati recuperati i due blocchi delle parti inferiori. Si tratta di un ritrovamento notevole: la più grande statua greca mai realizzata in pietra leccese. La statua di Atena Iliaca, alta 3,40 metri per 800 chilogrammi, è composta da dieci elementi, al momento manca ancora la testa e chissà quando sarà ritrovata.
Una statua che Mario Catania, in stretta collaborazione con della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggi, sta cercando di ricostruire nella sua interezza e monumentalità. Lavori di restauro resi possibili grazie al contributo assicurato dalla Fondazione “Banca Popolare Pugliese – Giorgio Primiceri” – Onlus e con un accordo sottoscritto tra la soprintendente archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Brindisi e Lecce Francesca Riccio e il sindaco di Castro, Luigi Fersini, su concessione del Ministero della Cultura al Comune di Castro.
«Dopo essere stata sepolta sotto terra per millenni, aver assorbito acqua e umidità, i blocchi della statua sono stati tenuti ad una temperatura costante lasciando evaporare tutta l’umidità che la pietra aveva accumulato.

Poi si passerà a una pulitura leggera e delicata di tutto il materiale e la terra che avvolge la statua» spiega Catania.

Da ricomporre il basamento

Tra una chiacchiera e l’altra i lavori procedono e il maestro prende le misure per ricomporre il basamento. Ha segnato sulla sua base di lavoro un cerchio. Su una parte è stato posizionato il blocco, di fronte il resto di un gigantesco piede e nell’altra metà, invece, in attesa di essere ritrovato, il basamento sarà ricostruito.
«Si è partiti dalla base – continua il restauratore - per dare l’appoggio. Le prossime operazioni di pulitura saranno molto precise, ma leggere per rispettare la superfice senza toccare i colori che originariamente la decoravano, di cui si trovano ampissime tracce in varie zone delle vesti dell’Atena, come già c’erano sul busto restaurato qualche anno fa». Le tracce di colore sono state studiate dagli esperti del Cnr, è stata evidenziata una superficie di protezione originaria che non è stata rimossa con le puliture. Il compito non è quello di avere un busto lucido, ma capire fino in fondo la storia e il vissuto che ha avuto questa statua. Tracce di colori esistenti saranno preservate cercando di rispettare e conservare l’ultima sensazione di coloritura che ha resistito sino a noi e che è stata rilevata a occhio nudo e anche da strumenti scientifici. È utilissimo per farci capire che impatto avevano queste grandi statue finite.

Atena era bionda

«Sul busto – continua Catania - i colori erano di meno e più localizzati e evidenti, non ci aspettiamo di vedere zone molto colorate, ma si intravedono. Per chi conosce lo stile, sa dove c’è più colore. La cosa interessante di questa statua è la policromia, l’ocra rossa, viene compendiata dal ciuffetto di capelli che dimostra che Atena era bionda. La zona è piena di incrostazioni terrose, ma intravedo sui verticali una sensazione di colore e, pian piano, se c’è qualcosa la troveremo. Un passaggio fondamentale è senz’altro la rimozione dei materiali incoerenti, come terra e polveri, poi la superfice verrà pulita con grande attenzione, cercando di rispettare e conservare le tracce di colore che si intravedono. Poi – continua il maestr - si passerà ad interventi di consolidamento perché stiamo riassemblando i frammenti necessari alla staticità dell’opera e della statua». 
I lavori procedono a rilento anche perché la Soprintendenza deve essere documentata e le varie operazioni devono essere sorvegliate e attestate attraverso le foto. Continueranno per tutto il mese di gennaio. Le feste di questo periodo, con tutti gli uffici competenti chiusi, hanno rallentato un po’ la tabella di marcia. Ma per la prossima primavera la statua potrebbe essere visibile in tutta la sua interezza.
«Quando il lavoro sarà finito – spiega il vicesindaco e assessore alla Cultura di Castro Alberto Capraro - la statua potrebbe rimanere nella sala del museo che già ospita il busto, con una base diversa visto che sarà molto più alta, con un posizionamento importante che permetta una visibilità a 360°. Vedremo, perché le altre stanze al momento non sono così grandi. Gli scavi riprenderanno prossimamente, perché proprio a metà dicembre è arrivata la concessione del Mic, con la speranza di ritrovare la testa e altri reperti che riguardano questa statua. Ma non solo, anche del tempio e di tutto quello che Castro ha avuto nel corso della sua storia».

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