Ieri, a Castrignano dei Greci, nel Sud Salento, una chiesa matrice gremita di gente ha salutato per l’ultima volta Antonio Mascello. Ottantaquattro anni imprenditore pioniere e illuminato è il fondatore del Ciak, una delle prime discoteche del Salento e dei Lido dei Pini, uno dei primi (se non il primo) lidi degli Alimini. Alle sue “esequie la festa della riconsegna” come ha ricordato don Salvatore Farì, citando una frase letta in un articolo di giornale, c’erano l’amata moglie Franca, le figlie Annarita e Daniela, la nuora Lucy, i generi Gigi e Gianfranco, i nipoti e i parenti. Un funerale commosso.
Chiesa gremita
Per l’ultimo saluto a Mesciu ‘Ntoni, chiamato così unanimemente e in forma di rispetto, c’erano proprio tutti: i suoi concittadini, i suoi amici, i conoscenti, i suoi collaboratori più fidati e non solo, i dj, i tecnici, i fonici, i buttafuori che con lui hanno condiviso tantissimi successi e tante serate in discoteca o tante giornate di lavoro al mare.
Il dolore per la perdita del figlio Giuseppe a soli 52 anni
La sua vita è stata lunga e piena di successi, ma non sono mancati i dolori come la perdita del figlio Giuseppe nel maggio del 2015, a soli 52 anni per un infarto.
Per tutti Antonio Mascello ha sempre avuto una parola gentile e come ha ricordato il nipote Donato Amato, durante il funerale ripercorrendo i tratti salienti della sua vita, «la sua è stata la storia di chi non molla mai e sa reinventarsi e nella sventura riesce a trovare la chiave del successo».
Il ricordo del sindaco
«Mesc’Antoni è stata una persona buona, generosa, di poche parole ma con una grandissima dedizione per il lavoro e soprattutto con una visione e una lungimiranza che non hanno eguali. Queste caratteristiche lo hanno reso un imprenditore unico che ha inciso in maniera determinante sulla storia e sul destino della nostra Castrignano» ha dichiarato in un lungo e accorato post il sindaco di Castignano dei Greci Roberto Casaluci. «Voglio ricordare, in particolare per le nuove generazioni, - ha proseguito Casaluci- il coraggio e l’audacia di un uomo che a partire dagli anni Sessanta, a Castrignano dei Greci, nel profondo sud d’Italia, quando l’emigrazione era spesso l’unica soluzione, ha visto opportunità di sviluppo dove altri invece vedevano solo desolazione e rassegnazione. Con le sue intuizioni, insieme alla sua famiglia, non solo ha creato benessere per tanti concittadini, ma è riuscito anche a dare lustro e notorietà alla nostra Castrignano. Mesc’Antoni ci ha insegnato che non è importante il luogo in cui ti trovi, quello che conta è credere fortemente in quello che fai e metterci tutto l’amore e la passione possibile. I risultati arriveranno, prima o poi».
Un esempio per tutti e infatti in chiesa a salutarlo c’erano persone di tutte le età, tutti salutavano un parente e un amico fidato, perché per tutti lo è stato.
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