Salento, intascati 46mila euro senza battere gli scontrini dei clienti: cassiera di supermercato a rischio processo

Salento, intascati 46mila euro senza battere gli scontrini dei clienti: cassiera di supermercato a rischio processo
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Sabato 19 Febbraio 2022, 18:42 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 19:01

Oltre 46mila euro intascati in circa due anni: non batteva lo scontrino e teneva per sé le somme della spesa dei clienti. Un'ex cassiera 34enne di Aradeo - S.C. le iniziali - è accusata di appropriazione indebita aggravata e rischia di finire sotto processo. Lavorava al supermercato Dok di Maglie e per lei è scattata la richiesta di rinvio a giudizio. Già fissata l'udienza preliminare: 4 marzo prossimo, davanti al giudice Alessandra Sermarini

L'appostamento e i controlli dei carabinieri al Dok di Maglie

L'inchiesta è partito dall'ultimo episodio: l’ammanco (che poi si sarebbe rivelato, secondo l'accusa, solo l'ultimo di una lunga serie) scoperto dai titolari del market il 19 novembre  2020 e che, oltre alla denuncia, le costò il licenziamento immediato. L’ultimo "prelievo", per così dire, di una serie di episodi cominciati nella primavera del del 2019. La ragazza, dopo la segnalazione, venne sorpresa dai carabinieri della stazione di Maglie con 152 euro nelle tasche: il corrispettivo di quattro scontrini, appunto, non battuti. Troppi gli ammanchi notati dal titolare del supermercato.

Qualcuno, appunto, faceva la cresta sulla spesa dei clienti che, tra l'altro, avevano subito confermato la mancanza degli scontrini. I carabinieri si sono appostati all’esterno del supermercato e alla fine del turno di lavoro hanno perquisito la borsa della ragazza sequestrando 152 euro in banconote oltre che numerose monete. Somme che, per quell'episodio, furono restituite al titolare del supermercato. A quel punto sono scattati i  controlli al sistema informatico e fu accertato che erano stati annullati scontrini fiscali (inizialmente emessi) per un mancato incasso di 152 euro.

Scontrino stampato e poi annullato: stesso metodo per due anni

Gli ulteriori controlli, a ritroso nel tempo, sono scattati nell'indagine coordinata dal pm Alessandro Prontera. Un metodo applicato in modo quasi scientifico: la cassiera, passava i codici a barre della merce sullo scanner, registrava regolarmente la somma, ma poi, una volta ricevuto il denaro dai clienti, annullava l'operazione non stampando lo scontrino e facendo finta di inserirlo con la spesa nelle buste. Appunto, per un totale di oltre 46mila euro. L'ex  commessa è difesa dall'avvocato Francesca Conte. Il titolare del market, con l'avvocato Francesco Maggiore, potrà costituirsi parte civile

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