«Case popolari, sgomberi fermi e amministrazioni inadempienti»: denuncia di Donno in Procura

«Case popolari, sgomberi fermi e amministrazioni inadempienti»: denuncia di Donno in Procura
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Giovedì 30 Gennaio 2020, 18:40 - Ultimo aggiornamento: 18:56
«Case popolari, giustizia a rilento»: è direttamente alla Procura della Repubblica che si rivolge il parlamentare del Movimento Cinque Stelle Leonardo Donno per vederci chiaro nell'iter di sgombero e assegnazione degli alloggi popolari a Lecce e provincia. Il deputato, originario di Galatina,nel Salento, porta avanti la battaglia dalla scorsa estate.

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«Era il 24 luglio del 2019 quando, per la prima volta, ho reso nota la mia battaglia sul fronte occupazioni abusive degli alloggi popolari nel Leccese - scrive -. I dati parlavano chiaro: si sono succedute lettere ai sindaci, incontri in Prefettura e interrogazioni ministeriali. Da allora, a timidi e lenti passi, qualcosa si è mosso. Sono trascorsi sei mesi dalla divulgazione di quei dati inerenti le occupazioni abusive e le pratiche di decadenza al palo nel Leccese -incalza - eppure scarseggiano i riscontri sulla stretta al fenomeno alla quale il sottoscritto ha chiamato a contribuire tutte le istituzioni coinvolte. Ci sono sindaci che non hanno mai risposto alla missiva nella quale esortavo al ripristino della legalità. Altri, ad onor del vero, hanno dato seguito a quanto andava fatto».

«Quello che del resto si chiedeva - rimarca Donno - è il rispetto dei diritti delle persone da anni in graduatoria, in attesa di un alloggio che per Legge gli spetta. Nessuno ha chiesto di “buttare in strada” povera gente, ma di applicare i giusti criteri di assegnazione, questo sì. Soprattutto a fronte delle tante, tantissime, famiglie che nel tempo hanno perso l’idoneità a poter fruire di un alloggio popolare, risultando oggi capaci di sostenere la spesa di un regolare affitto. Senza dimenticare poi - aggiunge - tutti coloro che hanno trasformato le abitazioni ArcaSud in depositi di mobilia o, peggio ancora, case-vacanza di soggetti già noti alle Forze dell’ordine e sicuri che la legge non valga per tutti».

Nell'esposto depositato in mattinata, Donno ricapitola la vicenda e quanto fatto nei mesi addietro.
Alla luce di quanto sintetizzato «emerge con evidenza la mancata concreta esecuzione delle attività di sgombero degli immobili abusivamente occupati o ancor prima la mancata segnalazione di dette occupazioni da parte degli Enti locali - scrive - anche in violazione delle norme statali e delle disposizioni impartite dal Ministero dell’Interno. La condotta omissiva di cui innanzi ben potrebbe configurare l’ipotesi di rifiuto d’atti d’ufficio penalmente rilevante (...). D’altra parte le mancate verifiche non consentono di perseguire coloro i quali si sono resi responsabili dell’occupazione abusiva (...)».

Donno, nella richiesta indirizzata alla Procura, arriva dritto al dunque. Chiede di procedere con gli opportuni approfondimenti e «valutare gli eventuali profili d'illiceità penale e, nel caso, individuare i possibili soggetti responsabili al fine di procedere nei loro confronti». Di più. «Con il presente esposto - si legge ancora - si intende inoltre formulare denuncia-querela, sempre in relazione ai fatti sovra descritti, nell'ipotesi in cui dagli accertamenti svolti dalle Autorità competenti dovessero emergere fattispecie di reato per i quali la Legge richiede la procedibilità a querela di parte».
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