La norma sarà tema di confronto domani, in seno alla quinta commissione consiliare permanente della Regione. Vi parteciperanno anche gli Arca pugliesi, i sindacati e l’Anci, chiamati a fornire ai commissari il loro parere sul provvedimento messo a punto dagli assessori alla Pianificazione territoriale, Alfonso Pisicchio, e alle Infrastrutture, Giovanni Giannini. Ma fra gli addetti ai lavori, lungo la prima linea della lotta alle occupazioni abusive - spesso direttamente collegabili all’esercizio del potere da parte di questo o quel clan criminale, come
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Si parla di situazioni - e ve ne sono centinaia - in cui, per esempio, una famiglia ha perso il diritto a stare in una casa popolare, ma non ha mai sanato la sua posizione, divenendo occupante abusiva. Il disegno di legge 172, poi, al comma 5 dell’articolo 16 stabilisce come «al concorrente che si trovi nella condizione di cui sopra (occupante abusivo,
«In caso di collocazione utile in graduatoria per l’assegnazione di un alloggio il concorrente sarà dichiarato assegnatario dell’alloggio occupato - ed ecco la “sanatoria” - previo il pagamento dei canoni e dei servizi dovuti alla data di occupazione dell’alloggio, anche in forma rateale».
Come se non bastasse, al comma 7 si specifica che «agli occupanti abusivi collocati non utilmente in graduatoria sarà proposta dall’ente gestore (cioè Arca Sud, ndr) la stipula di un contratto di locazione a canone determinato (...)».
Insomma se non fossero sufficienti i due punti aggiuntivi a garantire a chi ha occupato una casa di restarci senza problemi, allora la Regione, per il tramite degli Arca, si preoccuperà di offrire agli occupanti un altro alloggio in affitto, a canone ridotto.
Non stupisce, dunque, che all’articolo 25 la stessa Regione incarichi gli Arca, fra le altre cose, di «creare punti di ascolto per la raccolta di segnalazioni e problematiche legate alla convivenza e all’utilizzo degli spazi comuni» e a «favorire il buon vicinato».
Perché la Giunta ha fatto questa scelta? A quale logica risponde? Lo spiega l’assessore Giannini: «Le occupazioni si protraggono da anni e anni. Ed è chiaro che, così come non si possono sanare tutte le situazioni, non è nemmeno possibile sbattere tutti fuori. Parliamo di centinaia e centinaia di case: si verrebbe a creare un problema di ordine pubblico. Con questo disegno di legge tentiamo di riportare nell’alveo della legalità chi ha commesso un illecito in passato. La norma dice chi ha occupato abusivamente e, per esempio, non ha ottenuto la sanatoria, possa partecipare al bando e diventare assegnatario dell’alloggio occupato se ha i requisiti per diventarlo. Se non li ha, gli si può comunque offrire un affitto a canone stabilito. Così facendo, ristabiliamo la legalità». Giannini chiarisce che «è il tentativo di uscire da un cul de sac che da decenni non si riesce a risolvere. Tiriamo una linea - conclude - e poi chi occupa o si allaccia abusivamente alla rete elettrica o all’acqua, venga sbattuto fuori».
Spetterà ai commissari, ai sindacati e agli Arca valutare se il disegno di legge sia legittimo o meno, in ogni sua parte. Ma di certo finirà per alimentare il dubbio che vivere rettamente sia inutile. Alvaro docet.
Case popolari, cambia la legge: “bonus” di due punti agli abusivi
di Paola ANCORA
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Martedì 5 Novembre 2019, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 16:57
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