Casarano, maestra elementare condannata a 4 anni e mezzo: «Picchiava i bambini con i libri e li costringeva a inginocchiarsi»

Casarano, maestra elementare condannata a 4 anni e mezzo: «Picchiava i bambini con i libri e li costringeva a inginocchiarsi»
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Mercoledì 13 Ottobre 2021, 20:23 - Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 07:12

Maltrattamenti aggravati e lesioni personali: per questi reati, una maestra 64enne di una scuola elementare di Casarano, nel Salento, è stata condannata a 4 anni e mezzo. Condannati dalla giudice Maria Francesca Mariano, anche il ministero della Pubblica Istruzione e la scuola nella quale la donna faceva l'insegnante: dovranno entrambi risarcire alle famiglie dei bambini maltrattati 5.000 ciascuno, mentre la maestra - per la quale è stata disposta anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici - dovrà pagare loro una provvisionale di 20mila euro. 

La storia

Furono i genitori a rivolgersi ai carabinieri di Casarano, facendo partire gli accertamenti. E il quadro emerso con le investigazioni e l'inchiesta del dal pubblico ministero Maria Rosaria Micucci, risultò degno di un film dell'orrore: da settembre del 2016 e fino all'inizio del 2018 - quando scattò la denuncia e la sospensione di sei mesi in via cautelare dal servizio per la docente - gli alunni furono sottoposti a maltrattamenti e violenze di ogni genere.

La maestra avrebbe spinto, strattonato, tirato le orecchie e colpito alla testa anche con libri alcuni suoi alunni, «arrivando in un caso - sostenne la Procura - a percuotere con uno schiaffo all’orecchio un alunno portatore di protesi acustiche, cagionandogli acufeni e un forte malessere generale». Non solo: gli accertamenti dei carabinieri portarono a scoprire «punizioni umilianti», eseguite «obbligando alcuni bambini ad inginocchiarsi e guardare i compagni giocare ed anche attraverso vessazioni psicologiche, in particolare durante una lezione di matematica in cui, dopo aver puntato un crocefisso verso la classe, ordinava agli alunni di saltare e sbattere i piedi a terra per scacciare il diavolo».

Diametralmente opposta la ricostruzione che l’insegnante, per il tramite del suo avvocato Giovanni Bellisario, ha offerto agli inquirenti nel corso dei vari interrogatori: ha negato ogni violenza, mentre sull’episodio del diavolo, ha spiegato di aver solo rimproverato i bambini, chiedendo a quelli più agitati di «allontanare il diavoletto» che era la causa dei loro capricci.

Oggi la sentenza di primo grado, cui seguiranno le valutazioni della maestra e del suo legale per un eventuale appello. 

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