Caso Diciotti, lo storico attivista lascia il M5S: «Sempre meno attivisti e più yes man»

Caso Diciotti, lo storico attivista lascia il M5S: «Sempre meno attivisti e più yes man»
di Enzo SCHIAVANO
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Martedì 19 Febbraio 2019, 11:18 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 21:08
Lascia il Movimento 5 Stelle uno degli attivisti storici della provincia di Lecce. Si tratta di Enrico Giuranno, consigliere comunale di Casarano che ha deciso, «dopo aver ingoiato tanti rospi», di rinunciare anche al ruolo di portavoce della sua città e del suo territorio. Le motivazioni che hanno portato a tale scelta, Giuranno le ha pubblicate sul suo profilo social ed hanno avuto una grande risonanza perché l'ex consigliere comunale ha messo nero su bianco ciò che tanti attivisti pentastellati pensano da quando il movimento ha deciso di costituire un governo con la Lega di Salvini.
«Sono entrato nel Movimento dopo una esperienza prolungata di volontariato missionario all'estero e l'ho vissuto come un ideale proseguimento di quell'impegno scrive Giuranno - mi sono innamorato di un metodo, di poche regole chiare e inderogabili. Regole che sapevo essere temporanee, ma necessarie in questo momento storico nel nostro Paese. Non ho seguito leader carismatici, punti di riferimento o esponenti locali o nazionali. Ho seguito un metodo, delle regole rivoluzionarie che non potevano fallire. Da almeno un anno a questa parte rivela l'ex portavoce - ho avvertito che quelle regole e quel metodo, che mi avevano conquistato, erano stati traditi, le scelte della base erano state palesemente pilotate».
Da allora, Giuranno ha cominciato ad ingoiare tanti rospi. «Senza elencarli tutti, ma solo per spiegarmi meglio continua - ricordo la scellerata decisione sul Tap, fondata su fantomatiche penali di cui ancora non si capisce l'entità, o il cambio di linea su affaire xylella ed eradicazioni: cambiamenti decisi senza condivisione, anzi contro le indicazioni della base». Al cronista aggiunge anche che «la cosa che mi ha indignato di più, e che ho dimenticato di scrivere nel post, è stato l'aumento degli affidamenti diretti da 40.000 a 150.000 euro. Ma siamo veramente impazziti».
Ma il salvataggio di Salvini è stato decisivo. «Da tempo nessuna questione importante è stata sottoposta alla decisione degli attivisti (sempre meno attivisti e sempre più yesman) fino alla ridicola consultazione di oggi (lunedì, ndr) in cui siamo chiamati a ratificare ancora una volta accordi politici già presi, contrari ai principi del Movimento. Da tempo ho perso le speranze di poter cambiare le cose in un movimento che per inseguire consensi ha dimenticato la base e i suoi principi». Nel finale del post, Giuranno rivolge il pensiero alla sua città, Casarano, che grazie a lui e al suo gruppo ha portato il M5s al 13,95% alle Comunali 2017 e al 45,13% un anno dopo alle Politiche.
«Ho rinviato a lungo questa decisione rivela l'ex portavoce - nella vana speranza di poter cambiare in qualche modo le cose dall'interno, per continuare a lavorare per la mia Città e soprattutto per lealtà nei confronti del gruppo di Casarano e dei tanti cittadini che mi hanno permesso di sedere in Consiglio comunale. Se qualcosa di buono ho potuto fare in questo tempo per Casarano, lo devo solo ed esclusivamente al lavoro di squadra e per questo non temo di lasciare il posto ad una persona che saprà far meglio continuando a mettere insieme competenze e sensibilità differenti di un gruppo bellissimo, composto da persone strane, ma belle e generose, che sono i miei amici di Casarano 5 Stelle».
Piuttosto acida la replica di Diego De Lorenzis, deputato pentastellato. «Il M5S ha dimostrato ancora nei fatti che è l'unica forza politica che chiede concretamente la partecipazione dei cittadini. Al di là dell'esito, mi preme spiegare che non si è derogato ad alcun principio, giacché non era in discussione l'abuso con cui i partiti in parlamento hanno spesso scudato i propri membri sottraendoli al giudizio della magistratura anche in assenza di fini persecutori. Alcune decisioni possono anche non piacere continua De Lorenzis - ma si rispettano se si crede nel metodo e nel valori, anche considerando che chi viene eletto ha preso un impegno solenne con i propri elettori per la durata del mandato». «Trovo singolare sottolinea l'onorevole - anche lo scalpore attorno a questa notizia, atteso che decine di consiglieri delle altre forze politiche ogni anno, in tutta Italia, si dimettono o cambiano gruppo politico. C'è una attenzione mediatica quasi morbosa e certamente volta a descrivere il M5s come una forza in difficoltà o in declino, anche accostando i risultati di elezioni su livelli territoriali diversi. Saranno i cittadini a valutare gli effetti delle politiche del Governo e della maggioranza al termine della legislatura».
 
 
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