Intervista negata, il sindaco contro Telerama: «Uso politico della Tv». Pagliaro: «Attacco strumentale». La Curia: «No alle polemiche»

Intervista negata, il sindaco contro Telerama: «Uso politico della Tv». Pagliaro: «Attacco strumentale». La Curia: «No alle polemiche»
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Sabato 20 Agosto 2022, 14:57 - Ultimo aggiornamento: 21 Agosto, 18:52

Intervista negata al sindaco di Lecce, Carlo Salvemini da parte dell'emittente televisiva locale Telerama in occasione della conferenza stampa di ieri mattina per la presentazione del programma dei riti religiosi e civili della festa patronale nelll'Open Space di Palazzo Carafa alla presenza dell'arcivescovo, Michele Seccia. Episodio denunciato dallo stesso Salvemini ad alcune ore di distanza sulla sua pagina Facebook attraverso un post nel quale il sindaco ricostruisce la vicenda e apre una riflessione sul "problema di un uso politico dell'emittente che pur utilizza frequenze pubbliche". Chiaro il reiferimento al consigliere regionale de "La Puglia Domani", Paolo Pagliaro nella doppia veste di esponente politico ed editore di Telerama. Ed è polemica. Per l'editore, quello del sindaco è un «attacco scomposto».

Il post di Salvemini su Facebook: «Uso politico della Tv»

Il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, con un post su Facebook denuncia «l'uso politico» dell'emittente salentina Telerama che «ormai dal 2019» - scrive - «praticamente ignora» il primo cittadino e gli assessori comunali, appartenenti ad una coalizione di centrosinistra. «Ieri - spiega il sindaco - alla fine della conferenza stampa sulla Festa di Sant'Oronzo la troupe di Telerama ha chiesto di poter fare interviste esclusivamente al vescovo. Dopo le risposte, telecamere e microfono si sono spenti». «Alla domanda (del vescovo, ndr) rivolta alla troupe "E al sindaco non chiedete nulla?", la replica imbarazzata: "Abbiamo queste disposizionì". Per me non si è trattato di una sorpresa, purtroppo. Non così per monsignor Seccia« che ha reagito dicendo - secondo il primo cittadino - E' una vergogna. Un'offesa all'istituzione. Vi proibisco di trasmettere la mia intervistà. Nel notiziario trasmesso ieri è andato in onda un breve servizio - racconta Salvemini - che dà conto prevalentemente del programma religioso della Festa di Sant'Oronzo. Nessun dettaglio su quello civile. Nessuna dichiarazione dei rappresentanti delle massime istituzioni civili e religiose, sindaco e vescovo». «E' arrivato il momento - rileva il sindaco - di una riflessione sul doveroso rispetto dell'equilibrio che i concessionari radiotelevisivi devono assicurare per legge ai cittadini nel momento in cui scelgono di proporsi come testata giornalistica e di fare informazione attraverso i telegiornali. Da anni si pone il problema di un uso politico dell'emittente che pur utilizza frequenze pubbliche, riceve cospicui finanziamenti statali, eroga un servizio pubblico quale dovrebbe essere l'informazione televisiva. Se ne parlo oggi - nonostante la questione sia nota e acclarata - è perché da tempo siamo di fronte ad un'ulteriore involuzione, in ragione del ruolo politico assunto dall'editore in Consiglio regionale (Paolo Pagliaro del centrodestra, ndr).

Che ieri anche il Vescovo metropolita ha toccato con mano. Ritengo non si possa più fare finta di non vedere».

La nota della Curia: «Non si trascini in polemica il vescovo» 

La Curia diocesana di Lecce «stigmatizza l'uso strumentale e divisivo di ogni accadimento relativo alla festa patronale che di per sé costituisce un momento di gioia e di comunione per la città e l'intero territorio salentino. Pertanto, si auspica che la figura super partes dell'arcivescovo, pastore di tutti, non venga mai tirata in ballo in polemiche di carattere politico». È quanto si legge in una nota diffusa dalla Curia dopo il post su Facebook del sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, che accusa l'emittente salentina Telerama di fare un uso politico della tv e tira in ballo il vescovo come suo testimone. La Curia ricorda che «l'avvicinarsi della festa patronale impone di chiudere - senza alcuna esitazione - ogni polemica, compresa quella innescata sui social network, e di concentrare ogni energia per il buon esito civile e spirituale degli eventi programmati, elementi essenziali dell'identità salentina». «Pur senza entrare nelle libere ed autonome scelte di tutte le testate giornalistiche, chiamate a garantire la pluralità dell'informazione, si ricorda - afferma la Curia - che l'arcivescovo ha da sempre favorito un sinergico dialogo costruttivo con le istituzioni locali. E' a tal fine che al termine della conferenza stampa, ha chiamato accanto a sé il sindaco della città affinché le consuete interviste potessero coinvolgere congiuntamente l'autorità religiosa e l'autorità civile». Inoltre - prosegue la nota - «si assicura che l'arcivescovo e l'intera diocesi hanno avuto e continuano ad avere cordiali e intense relazioni con l'emittente Telerama, contraddistinte da reciproca stima. Nella suddetta circostanza, l'arcivescovo non ha badato a quale testata avesse rilasciato l'intervista e il suo intervento successivo non era mirato a biasimare la citata tv locale quanto, piuttosto, a ribadire l'esigenza che, anche attraverso i media, sia resa visibile l'unità d'intenti tra autorità civile e religiosa per il bene della comunità».

La replica di Pagliaro: «Politici allergici alla libertà»

La risposta di Pagliaro non si è fatta attendere: «​Un attacco scomposto (non il primo per la verità) da parte del Sindaco di Lecce, che strumentalizza un episodio inconsistente per mettermi sotto accusa, come politico e come editore. E qui tengo a sottolineare il mio assoluto rispetto dell'autonomia del lavoro della redazione, scevro da diktat e veti che mi vengono invece imputati. Accuse che offendono la professionalità dei giornalisti di Telerama e la mia attività di Consigliere regionale. La linea editoriale della televisione è chiara e limpida, scandita nelle 10 storiche battaglie che le fanno da guida, ed è attenta a dare spazio alla pluralità delle voci e delle opinioni, a tutte le parti politiche e a tutte le istituzioni del territorio».

Pagliaro si dice stupito e rammaricato per la presa di posizione in conferenza stampa da parte dell'arcivescovo, «con la cui televisione Porta Lecce collaboriamo regolarmente e serenamente». Ma poi, aggiunge, «ho apprezzato la nota che chiarisce l'equivoco e chiede di evitare strumentalizzazioni sui social, come ha fatto il primo cittadino di Lecce». Nella sua nota, l'editore spiega come siano state osservate «come sempre con estremo rigore le regole della par condicio introdotte il 3 agosto per la campagna elettorale in atto. Rigore e pluralità che sono sempre riconosciute e apprezzate da osservatori non inquinati da pregiudizio politico. È lungo l'elenco di esponenti politici "allergici" alla libertà che da 33 anni contraddistingue l'informazione dell'emittente, orgoglio di Lecce e del Salento. Ed è forse questo che stizzisce tanto il Sindaco, evidentemente più attento alla propria immagine e visibilità che ai tanti, tantissimi problemi della nostra bella Lecce».

Capoccia (MRS): «Solidarietà a Telerama e al presidente Pagliaro»

«Restiamo attoniti davanti all’attacco, del tutto gratuito, che il sindaco Salvemini ha rivolto a mezzo Facebook a Telerama ed al suo editore, Paolo Pagliaro. Un attacco di certo senza precedenti, dai toni aspri che cela, davanti ad una poco mascherata difesa del diritto di informazione, la volontà, unica e sola, di attaccare politicamente l’impegno, l’operato e la professionalità di Paolo Pagliaro, Consigliere Regionale e Presidente del nostro Movimento». Così Giancarlo Capoccia, coordinatore cittadino del Movimento Regione Salento. «Dalle pagine social del Primo Cittadino scorgiamo solamente un certo livore politico, camuffato dietro la mancata intervista relativa alle iniziative legate alle festività dei Santi Patroni - prosegue Capoccia - Ma la cosa che più ci lascia rammaricati è che a finire nel calderone degli attacchi di Salvemini siano stati, in modo generalizzato ed indiscriminato, i professionisti dell’informazione di Telerama. Giornalisti titolati ed unanimemente apprezzati, il cui lavoro di informazione - ma soprattutto di denuncia - è quotidianamente sotto gli occhi di tutti. A loro per primi va la vicinanza del Movimento Regione Salento.  Solidarietà anche al nostro presidente Pagliaro al quale viene “rimproverata” - in maniera del tutto superficiale - una commistione tra professione ed attività politica. A lui diciamo di andare avanti, come ha sempre fatto, a testa alta, sicuri che attacchi di tal fatta non possano minimamente scalfire il suo appassionato impegno a difesa di Lecce e del Salento tutto. Al sindaco Salvemini, invece, rivolgiamo un invito: piuttosto che preoccuparsi della sua immagine che non è apparsa come sperava in tv, pensi a risolvere le tante (anzi troppe) problematiche che ogni giorno affliggono la città e che anche noi del MRS portiamo alla luce con puntualità e spirito propositivo. Lo stesso spirito che vorremmo vedere nella Giunta cittadina, impegnata invece spesso a specchiarsi nella sua autoreferenzialità».

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