Volano gli stracci a Monteroni per l'offerta della veste talare del cardinale Marcello Semeraro. A scatenare la polemica, il costo della sartoria, lievitato fino a 6mila euro, in seguito all'ordine dell'amministrazione comunale decisa a omaggiare, con questo dono, il nuovo Principe della Chiesa, originario proprio della cittadina del Nord Salento.
A chiedere un passo indietro, la formazione di minoranza Monteroni a Sinistra, che ha indirizzato una lettera aperta al prelato, dopo la scoperta del conto inviato dalla sartoria romana.
Di tutt'altro avviso, il sindaco Pizzuto che difende a spada tratta la sua scelta, approdata anche in consiglio comunale, senza che vi fossero dissensi: «L'amministrazione - spiega -non solo è attenta ai bisogni dei cittadini, ma è proiettata totalmente verso la tutela sociale e verso la protezione dei più deboli, non lesinando notevoli impegni di spesa in tal senso, nonché attingendo risorse esterne per far fronte a tutte le richieste. Con questo dono sentito, abbiamo voluto partecipare a Sua Eminenza la vicinanza della sua comunità; e come una madre provvede a coprire il figlio vestendolo, così questa città ha voluto fare con il proprio figlio, interpretando il desiderio dei nostri cittadini che non possono che condividere questa iniziativa e questo modo di essere presenti: ogni voce fuori dal coro, per quanto legittima, deve rispettare il mandato popolare, ed ancor di più, non deve strumentalizzare l'evento affermando cose non vere».
Il 28 dicembre il cardinale sarà in visita nella sua città di origine, e inaugurerà l'emporio della solidarietà. Il sindaco si augura che per allora le polemiche siano sopite: «E comunque non intendo tornare indietro. Non c'è motivo per farlo, andiamo avanti per la nostra strada». Amareggiato anche il parroco Don Giuseppe Spedicato che preferisce il silenzio, aggiungendo solo che è il momento di esultare perché un figlio prediletto di Monteroni ha ricevuto un incarico così importante.