Veste in dono al cardinale Semeraro, bufera in paese. L'opposizione: «I 6mila euro in beneficenza». Il sindaco: «Pensiamo ai bisognosi, questo è un omaggio a un nostro figlio»

Veste in dono al cardinale Semeraro, bufera in paese. L'opposizione: «I 6mila euro in beneficenza». Il sindaco: «Pensiamo ai bisognosi, questo è un omaggio a un nostro figlio»
di Maurizio TARANTINO
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Venerdì 4 Dicembre 2020, 08:47 - Ultimo aggiornamento: 10:26

Volano gli stracci a Monteroni per l'offerta della veste talare del cardinale Marcello Semeraro. A scatenare la polemica, il costo della sartoria, lievitato fino a 6mila euro, in seguito all'ordine dell'amministrazione comunale decisa a omaggiare, con questo dono, il nuovo Principe della Chiesa, originario proprio della cittadina del Nord Salento.

A chiedere un passo indietro, la formazione di minoranza Monteroni a Sinistra, che ha indirizzato una lettera aperta al prelato, dopo la scoperta del conto inviato dalla sartoria romana.

Un dono simbolico secondo quanto espresso nella delibera di giunta firmata dal sindaco Mariolina Pizzuto, che per il bilancio comunale, osserva l'opposizione, è costata diverse migliaia di euro: «In questo periodo di forte difficoltà - spiegano -, un dono che abbia una valenza simbolica di 6mila euro è un insulto per le tante persone, lavoratori, disoccupati, donne e uomini che vedono le loro condizioni di disagio aggravate. È una cifra che non ha niente a che vedere con l'immensa felicità della comunità, ma è una cifra che può essere spesa in altro modo. Le chiediamo pertanto di intercedere e far sì che questo esoso dono possa essere devoluto ad opere caritatevoli o al benessere dei monteronesi». Per la formazione politica, è necessaria una riflessione su quanto accaduto: «Siamo anche certi che si troverà il modo di risparmiare per il benessere dei nostri concittadini, tutti provati dalla profonda sofferenza dettata da questo periodo di arresto economico e sanitario».

Di tutt'altro avviso, il sindaco Pizzuto che difende a spada tratta la sua scelta, approdata anche in consiglio comunale, senza che vi fossero dissensi: «L'amministrazione - spiega -non solo è attenta ai bisogni dei cittadini, ma è proiettata totalmente verso la tutela sociale e verso la protezione dei più deboli, non lesinando notevoli impegni di spesa in tal senso, nonché attingendo risorse esterne per far fronte a tutte le richieste. Con questo dono sentito, abbiamo voluto partecipare a Sua Eminenza la vicinanza della sua comunità; e come una madre provvede a coprire il figlio vestendolo, così questa città ha voluto fare con il proprio figlio, interpretando il desiderio dei nostri cittadini che non possono che condividere questa iniziativa e questo modo di essere presenti: ogni voce fuori dal coro, per quanto legittima, deve rispettare il mandato popolare, ed ancor di più, non deve strumentalizzare l'evento affermando cose non vere».

Il 28 dicembre il cardinale sarà in visita nella sua città di origine, e inaugurerà l'emporio della solidarietà. Il sindaco si augura che per allora le polemiche siano sopite: «E comunque non intendo tornare indietro. Non c'è motivo per farlo, andiamo avanti per la nostra strada». Amareggiato anche il parroco Don Giuseppe Spedicato che preferisce il silenzio, aggiungendo solo che è il momento di esultare perché un figlio prediletto di Monteroni ha ricevuto un incarico così importante.

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