«Estate e controlli, in spiaggia e in discoteca le task force e i reparti speciali dei carabinieri. Contro gli assembramenti persuasione e sanzioni»

Il colonnello Paolo Dembech
Il colonnello Paolo Dembech
di Valeria BLANCO
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Sabato 20 Giugno 2020, 10:39 - Ultimo aggiornamento: 13:55
La prima estate nel Salento del comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Paolo Dembech, sarà un'estate fuori dal comune. L'emergenza coronavirus potrebbe, da un lato, comportare un calo dei flussi turistici sul territorio e quindi una riduzione della criminalità e dei problemi legati al carico antropico sulle coste. Dall'altro, però, l'inedita situazione imporrà anche alle forze dell'ordine di ricalibrare il lavoro proprio in funzione dei controlli antiassembramento che si svolgeranno per strada, nei ristoranti, in discoteca, nei lidi e sulle spiagge.

Sforzi enormi, che richiederanno agli uomini dell'Arma di mettere in campo abilità di persuasione e inevitabili azioni di repressione. E arriveranno anche le task force dei reparti speciali. Intanto, il bilancio dei controlli del comando provinciale, dall'inizio del lockdown a oggi, dimostra un lavoro capillare e straordinario: 141 sanzioni a fronte di 17.048 persone controllate dal 4 marzo al 17 giugno e 8 multe ad attività commerciali a fronte di ispezioni in 2.823 esercizi su tutta la provincia. E si andrà avanti allo stesso ritmo per tutta l'estate.

Colonnello Dembech, come ci si sta organizzando sul fronte dei controlli antiassembramento?
«Entro dieci giorni partirà la campagna interforze Spiagge sicure, per il controllo del rispetto delle misure sull'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale nei lidi e sulle spiagge libere. E l'Arma è pronta a fare la sua parte».

Discoteche, locali e spiagge saranno sorvegliati speciali. In che modo si procederà?
«Per le discoteche aspettiamo di conoscere come sarà disciplinata la fruizione. Sulle spiagge libere adotteremo una politica non invasiva, più di persuasione che di repressione, per convincere gli utenti a rispettare le distanze interpersonali. Nei lidi, invece, dove c'è un intermediario del controllo che è il gestore, a cui si ascrivono eventuali mancanze, saremo un po' più rigidi: se si fa la fila alla cassa senza mascherine, o si creano assembramenti al bar, non si potrà far altro che procedere con le sanzioni».

Il rischio è elevato anche nei centri storici: le ordinanze sui sensi unici pedonali, già adottate da qualche sindaco, agevolano il lavoro di chi controlla?
«Le ordinanze sono animate da propositi di bene, ma non sono agevoli da rispettare per le persone: si rischia di creare più confusione. Funzionano bene, invece, i percorsi obbligati all'interno dei grandi centri commerciali».

Come si sono comportati i salentini fino ad ora?
«Sono stati sempre disciplinati, anche durante la fase oscura, comprese le festività pasquali e i ponti dell'1 maggio e 25 aprile, in cui è stato particolarmente gravoso stare in casa. I problemi maggiori hanno riguardato l'assembramento, perché il divieto è oggettivamente innaturale. Cerchiamo di essere comprensivi; ma se si viene ricambiati con atteggiamenti refrattari o irriguardosi, si procede con la sanzione».

Cosa rischia chi non rispetta le norme antiassembramento?
«Oggi solo 400 euro di multa, comminata sia al singolo trasgressore che al titolare del locale o lido che non fa rispettare le norme».

L'impegno sul fronte dei controlli quest'anno richiederà qualche sforzo in più. Come si concilia con la consueta attività di presidio del territorio?
«Stiamo adottando il modello già sperimentato lo scorso anno con i controlli anticaporalato, peraltro partiti anche quest'anno: creeremo task force con obiettivi specifici, dedicate esclusivamente a questo tipo di attività. Abbiamo chiesto il supporto dei nostri reparti speciali: Nas, Noe, Forestale per lidi e spiagge libere, Ispettorato del lavoro. Questo ci consentirà di lasciare impregiudicato il dispiegamento di forze ordinario sul territorio, che gestirà pronto intervento e interventi di sicurezza pubblica».

Anche quest'anno potrete contare sui rinforzi per monitorare le "zone calde"?
«Negli anni passati i rinforzi arrivavano dagli istituti formativi, ma quest'anno il Covid ha investito anche le scuole di formazione delle forze di polizia: non avremo quei contingenti. Del resto, si prevede un afflusso turistico più contenuto che in passato, quindi meno criticità e meno necessità di rinforzi. Avremo uomini in più, ma solo all'occorrenza, cioè se dovessimo riscontrare un afflusso turistico superiore alle aspettative. Presteremo particolare attenzione a Gallipoli, Porto Cesareo, Otranto e Santa Cesarea, dove ci sono più luoghi di aggregazione, discoteche e turisti».

Dopo un lungo periodo in cui, complice il lockdown, anche i reati hanno subìto una battuta d'arresto, ora ci si aspetta un superlavoro?
«Nei mesi di chiusura c'è stato un calo notevolissimo della delittuosità: pochi furti, rapine quasi zero, lo spaccio invece è andato avanti con i riders e abbiamo effettuato anche un paio di arresti. Ora però l'attività dei malviventi, e di conseguenza anche la nostra, è ripresa».

E sul fronte dei controlli?
«Subito dopo la fine del lockdown abbiamo notato qualche intemperanza da parte dei più giovani, che avevano il desiderio fisiologico di ritrovare la socialità perduta. Però l'emergenza sembra essere rientrata: ho avuto modo di vedere personalmente, in centro a Lecce, che i locali si sono organizzati per garantire flussi cadenzati, i clienti alla cassa sono in fila con le mascherine e, se non le indossano, sono gli stessi dipendenti a redarguirli. Qualcuno ha anche ingaggiato la security: sono ottimista sul fatto che non ci saranno grandi problemi».
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