Cenone in arrivo, a tavola solo alimenti sicuri: «Più controlli, anche a sorpresa»

Cenone in arrivo, a tavola solo alimenti sicuri: «Più controlli, anche a sorpresa»
di Alessandro CELLINI
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Domenica 29 Dicembre 2019, 10:28
Vegliano sulla sicurezza dei prodotti di origine animale commercializzati sul territorio, prendendosi l'onere di controllare in maniera capillare - e non solo durante le feste - ogni stabilimento di produzione, ogni supermercato, ogni rivenditore. «Dalla stalla alla tavola», dice il dottore Maurizio Vetrugno, riprendendo un adagio diffuso tra gli addetti ai lavori.

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Vetrugno è direttore del Servizio veterinario area B del Dipartimento di prevenzione, presso l'unità operativa di Copertino, in provincia di Lecce. E ha dunque il polso della situazione per quanto riguarda i controlli dei prodotti di origine animale, dal miele alla carne, dai latticini alle uova, dal pesce ai formaggi. «Le verifiche aumentano nei periodi più critici», come nel corso delle festività natalizie, spiega il dirigente medico, «ma la nostra attività viene svolta in maniera approfondita 365 gioni all'anno, sulla base di un piano regionale dei controlli che contiene un programma dettagliato degli interventi da fare lungo tutto l'arco dell'anno». Il piano in vigore è quello 2017-2018, poi prorogato anche al 2019.

Come viene garantita, dunque, la sicurezza alimentare? «Andiamo a controllare gli animali facendo prelievi, valutando come vengono cresciuti, che tipo di alimenti mangiano, se vengono rispettati i tempi per il macello», dice il dottore Vetrugno. «Questo solo per fare qualche esempio. Verifichiamo se sono presenti contaminazioni da batteri o tossine, o anche diossina o metalli pesanti, soprattutto nel pesce».

Produttori e rivenditori vengono sottoposti non solo a controlli a sorpresa, ma anche a visite programmate, durante le quali vengono spulciate tutte le attività dell'azienda. «I controlli sono distribuiti in funzione di un'analisi del rischio delle varie attività: sulla base di questa analisi, viene stabilito quante verifiche fare nel corso dell'anno in una determinata azienda», spiega ancora Vetrugno. «Nel territorio di nostra competenza, posso dire che ogni attività, quest'anno, è stata controllata almeno una volta». Il principio che rende questi controlli capillari così efficaci è semplice: «Se fai sentire il fiato sul collo sempre, e non solo in determinati periodi, si riduce il rischio di avere irregolarità. Poi è chiaro, ci sono anche situazioni estreme: pochi giorni fa, per esempio, abbiamo scoperto un carico di pesce in condizioni pietose, e l'abbiamo sequestrato».

Non è facile dare consigli, soprattutto per chi frequenta ristoranti in questi periodi di festa. Più che altro, non è facile mettere in pratica quei consigli che prevedono di accertarsi della freschezza di un prodotto prima di consumarlo. «Bisognerebbe fidarsi del ristoratore e prendere per buono quello che ci dice. Piuttosto - dice ancora Vetrugno - i consigli maggiori che mi sento di dare sono per chi cucina in casa: si rischia quando si preparano ad esempio piatti più elaborati e si sbaglia la conservazione, magari lasciando le pietanze fuori dal frigo per lungo tempo. Oppure quando si consuma pesce crudo: il rischio di contrarre il parassita Anisakis è sempre dietro l'angolo. Più in generale, consiglierei di evitare di consumare frutti di mare crudi: sono tanti i virus in agguato».

Dunque i controlli degli ultimi tempi della Capitaneria di porto di Gallipoli sono solo la punta visibile di un iceberg che spesso rimane sommerso. I militari avevano effettuato 123 verifiche dal 25 novembre fino ai giorni scorsi; circa un quarto degli esercizi commerciali - per lo più distributori e ristoranti - sono risultati non in regola. Così, sono state elevate 32 sanzioni amministrative per un totale di circa 40mila euro. Numeri importanti, dunque, che fanno capire l'entità dell'operazione messa in atto dalla Guardia Costiera lungo il litorale salentino.
Inoltre sono stati sequestrati oltre tre quintali di prodotto ittico di dubbia provenienza, dei quali circa cento chili sono stati trovati tutti all'interno di un grosso centro di distribuzione della provincia. Con le rivendite che, dunque, negli ultimi giorni sono inevitabilmente finiti sotto l'occhio del ciclone.

Ma il lavoro di prevenzione è spesso silenzioso ma fondamentale. Una battaglia fondamentale per garantire la sicurezza di tutti i cittadini. Ogni giorno il personale della Asl batte il territorio a tappeto, soprattutto in quelle zone in cui lo smercio di prodotti - non solo pesce, ovviamente - è più consistente.
Controlli programmati, come si è detto prima, ma questo non esclude il fatto che, in presenza di segnalazioni precise e circostanziate, gli esperti non intervengano tempestivamente. «La sicurezza alimentare in Italia è garantita dal Servizio veterinario e dal Sian, il Servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione», conclude Vetrugno. Angeli custodi che vigilano non solo durante le feste, ma anche - e soprattutto - nel restante periodo dell'anno.
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