Militare leccese indagato a Rimini: «Dammi da bere o ti chiudo il lido»

Militare leccese indagato a Rimini: «Dammi da bere o ti chiudo il lido»
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Venerdì 18 Marzo 2016, 18:57 - Ultimo aggiornamento: 19:06
«Se non ci fai bere gratis ti chiudiamo il Chiringuito», oppure «sulla spiaggia comandiamo noi» e anche «i nostri amici sono della Finanza, dell'Agenzia delle Entrate e della Capitaneria di Porto».
Queste le minacce esplicite o sottintese rivolte ad alcuni bagnini riminesi da due militari della capitaneria di porto, M.Q. 35 anni originario di Lecce, poi trasferito a Lampedusa, e A.B. di 42 anni di origine belga, indagati entrambi per concussione mentre solo il 35enne per violenza sessuale, abuso d'ufficio e furto di catenina.
Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Rimini, coordinati dal sostituto procuratore Marino Cerioni, dopo 7 mesi di indagini hanno eseguito un'ordinanza del gip Vinicio Cantarini, nei confronti del 35enne raggiunto da obbligo di dimora. Secondo le indagini della Questura scattate in seguito alla denuncia di un gestore di un bar e di un ambulante extracomunitario, i due avrebbero commesso una serie di azioni di intimidazione e condotte vessatorie messe in atto indagati del ruolo di militari addetti al controllo delle attività in spiaggia. Ad esempio l'estate scorsa ad agosto, il militare, colpito da obbligo di dimora, si era presentato per prenotare un tavolo ad un ristorante in spiaggia e millantando conoscenze influenti aveva ottenuto un prezzo di favore. Stesso copione recitato dai due militari al bar in spiaggia per bere gratis. In un'altra occasione, il militare aveva chiesto pretestuosamente i documenti di identità ad un venditore ambulante della zona all'unico scopo di intimorirlo e “giustificare” il comportamento violento che aveva avuto danneggiandogli la merce e rubandogli la catenina. Per aver palpato le natiche di una barista il 35enne deve anche rispondere di violenza sessuale.
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