Capitale italiana del Libro 2021: Lecce è in corsa. Dossier di 53 pagine al ministero

Capitale italiana del Libro 2021: Lecce è in corsa. Dossier di 53 pagine al ministero
di Francesca SOZZO
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Domenica 18 Ottobre 2020, 11:18 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 00:04

Lecce ci prova. E si candida a Capitale del Libro 2021. Non sarà sola, venerdì si sono chiuse la candidature per il bando del Mibact, Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. La giunta comunale ha proposto la candidatura e approvato contestualmente il dossier inviato al Mibact. Sul piatto della bilancia, oltre al prestigioso riconoscimento, anche un finanziamento di 500mila euro - erogati in due tranche di pari importo erogate rispettivamente entro il 31 marzo e il 31 luglio del 2021 - per mettere i pratica i progetti racchiusi le dossier di 53 pagine stilato da Palazzo Carafa.


Le candidature per il conferimento del titolo di Capitale italiana del libro saranno ora valutate dalla Giuria della Capitale italiana del libro nominata dal Ministero. Sarà composta da 5 esperti indipendenti di chiara fama nel settore della cultura e dell'editoria, di cui tre designati dal Ministro. Compito della giuria sarà quello di esaminare le varie candidature e individuare fino a 10 progetti finalisti, invitando i Comuni che li hanno presentati a un incontro per la presentazione pubblica e l'approfondimento del progetto, ai fini della valutazione finale. Una sorta di esame da tenere davanti ai commissari per convincere a scegliere eventualmente la città barocca quale Capitale del libro 2021. All'attenzione della giuria la qualità informativa del dossier in termini di completezza, chiarezza e coerenza che dovrà tuttavia rispondere ad alcuni criteri: coerenza del progetto rispetto alle finalità e agli obiettivi stabiliti dal decreto ministeriale, efficacia del progetto come azione culturale diretta al rafforzamento della coesione e dell'inclusione sociale, con particolare riferimento alle giovani generazioni; previsione di forme di cofinanziamento pubblico e privato, condivisione progettuale con altri enti territoriali e con soggetti pubblici e privati portatori di interesse presenti sul territorio. Ma anche innovatività e capacità delle soluzioni proposte di fare uso di nuove tecnologie, anche al fine del maggiore coinvolgimento dei giovani, eventuale sottoscrizione di un Patto locale per la lettura (già firmato da Lecce nel 2017), capacità di promuovere le città attraverso la valorizzazione della cultura del libro e dei festival letterari. La valutazione terrà conto anche degli impatti concreti e prevedibili del progetto sul medio-lungo periodo, anche oltre il 2021 .

La risposta dovrebbe arrivare entro il 30 novembre del 2020 quando la la Giuria sottoporrà al Mibact il progetto della città proposta come Capitale italiana del libro motivando la scelta in una relazione a firma dei commissari.


«Il progetto culturale di Lecce capitale italiana del libro 2021 si innesta, fortificandolo, nel processo di sviluppo del sistema urbano della lettura, già individuato negli strumenti programmatici dell'amministrazione come uno degli assi portanti delle politiche culturali della città», commenta il sindaco Carlo Salvemini. L'amministrazione comunale è infatti da anni impegnata per la promozione della lettura e il coinvolgimento di giovani e scuole, basti pensare alle due biblioteche civiche, Agostiniani (di prossima apertura) e L'Acchiappalibri, alla pluralità di presidi di lettura, disseminati in vari luoghi della città, ricorda il primo cittadino. Presidi che sono stati individuati sulla base di criteri geografici, in modo da coprire tutti i quartieri, sociali (intercettazione di bisogni speciali legati a particolari disagi), di sostenibilità (collaborazione di associazioni e/o di gruppi organizzati di cittadini che permettono la fruizione e gestione dei vari presidi, con il coordinamento comunale. A questi si aggiunge anche l'insieme delle librerie cittadine, «le associazioni culturali che realizzano da anni Festival e rassegne letterarie nella città e nel territorio regionale, gli editori del territorio e altri attori, quali istituzioni e soggetti pubblici e privati, impegnate nel 2021 nella realizzazione di importanti iniziative strettamente legate al tema della lettura e del libro». Non sarà una competizione facile. Il capoluogo barocco dovrà vedersela con città come Palermo, Pistoia che hanno inviato il proprio dossier al Ministero.


«La concorrenza è agguerrita ma vogliamo giocare la nostra partita: candidare una città della Puglia - regione colpita dal fenomeno della povertà educativa e culturale, che priva bambini e ragazzi delle opportunità necessarie per apprendere, sperimentare e coltivare le proprie competenze e aspirazioni - per costruire attraverso il libro e la lettura una futuro di inclusione e crescita sociale per chi è più deprivato», conclude il sindaco Salvemini.

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