Confindustria Lecce, nuovo scossone: da Roma via tutti i poteri ai probiviri salentini

Giacinto Colucci e Maurizio Zecca
Giacinto Colucci e Maurizio Zecca
di Pierpaolo SPADA
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Mercoledì 14 Luglio 2021, 20:12 - Ultimo aggiornamento: 20:13

È caos in Confindustria Lecce, dopo la designazione alla presidenza di Maurizio Zecca e l’annullamento della designazione dei suoi vicepresidenti. Poche ore fa l’ennesimo colpo di scena: il Collegio speciale dei probiviri confederali ha esautorato il Collegio dei probiviri salentini, avocandone a sé tutti i poteri. Scoppia il malumore tra gli associati ma nessuno in realtà sa cosa avverrà nell’immediato. Non sa fornire risposte nemmeno il reggente dell’associazione degli industriali salentini, Nicola Delle Donne, dopo aver trasmesso ai soci le poche righe con le quali ha aggiornato lo stato dei fatti: «Vi comunico - recita la nota - che, con delibera adottata in data odierna, il Collegio dei Probiviri Confederali ha disposto di avocare a sé tutte le funzioni ed attribuzioni del Collegio speciale dei Probiviri di Confindustria Lecce».

I dubbi sugli scenari futuri

Una formalità, che riflette, però, la ben chiara volontà dei probiviri romani: vederci chiaro, capire come effettivamente si sia svolta questa tornata elettorale a Lecce, perché troppe cose pare non abbiano girato nel verso giusto, travalicando i confini regolamentari. «Non era mai capitato che i probiviri nazionali adottassero un provvedimento simile», dicono i più esperti. Cosa accadrà? Ciò che comunque vien fuori è che i probiviri nazionali stanno procedendo con le verifiche.

Hanno chiesto alla struttura leccese la trasmissione di tutti gli atti elettorali fin qui prodotti.

Il provvedimento segue quello del 2 luglio inviato col quale i probiviri romani hanno annullato la designazione del 24 giugno da parte del Consiglio generale di Confindustria Lecce dei 4 vicepresidenti proposti da Zecca (Mebimport e Birrificio Salento) e rispondenti al nome di Alessio Tundo, Marcello Piccinni, Filippo Surace e Giacinto Colucci (Cog srl), l’avversario politico di Zecca, che al posto dell’imprenditore di Leverano e da unico candidato ufficiale non fu designato pur avendo in sede di consultazioni ottenuto il 59% delle preferenze. La mancata designazione di Colucci condusse i sostenitori dell’imprenditore leccese a disertare il Consiglio generale del 24, che riuscì a raggiungere il quorum (50%, 19 su 38) per designare Zecca col voto dello stesso imprenditore di Leverano. Non fu, tuttavia, tale circostanza - che pure non passò inosservata ai diretti interessati - a condurre i probiviri romani ad annullare la designazione dei vicepresidenti, quanto piuttosto il mancato rispetto dell’inderogabile Regolamento di Confindustria che, al punto 2 del Capo III, dispone: «Prima della presentazione al Consiglio generale dei vicepresidenti proposti dal presidente designato, comunicazione riservata al Collegio dei Probiviri (confederali) per acquisirne il parere sul profilo personale e professionale e verificare il possesso del requisito del completo inquadramento».

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