ALEZIO - Il campanile sarà frutto del contributo di tutti. Tornerà il campanile a ritmare il tempo, a ricordarci i momenti di grazia e farci riflettere nei momenti di prova». Il campanile di tutti che ritorna dopo mezzo secolo di silenzio a scandire con i suoi rintocchi la vita degli aletini da quell'area privilegiata che è il santuario di Santa Maria della Lizza. Sono queste le parole, non prive di emozione, con le quali il vescovo della diocesi Nardò-Gallipoli, Monsignor Fernando Filograna ha annunciato il via dell'iter che porterà alla ricostruzione del manufatto dopo un lunghissimo lavoro e un farraginoso iter burocratico riguardante la stesura del progetto. «Non sarà una torre di Babele che pretendeva di eliminare Dio ha aggiunto Monsignor Filograna - Oggi è facile comunicare, siamo connessi, ma non andiamo d'accordo. Noi, vogliamo ricostruire il campanile per tornare a rappresentare la comunità, la nostra identità di fraternità». La presentazione del progetto è avvenuta ieri sera in un incontro presieduto dal vescovo della diocesi di Nardò-Gallipoli, in diretta streaming sul canale youtbe Parrocchia S. M. Addolorata di Alezio e con pochi invitati in presenza, secondo la normativa anticontagio. A presentare il complicato iter che ha portato alla realizzazione del progetto, in particolare per quel che attiene il lavoro fatto con la soprintendenza, è stato il dottor Vincenzo Romano già sindaco di Alezio, mentre ad aprire la cerimonia è stato l'attuale sindaco Andrea Barone. Il campanile verrà ricostruito con il contributo di tutti e per trasparenza si raccoglieranno i fondi solo attraverso bonifici bancari e versamenti su conto corrente postale, in modo da avere sempre la piena tracciabilità.
A tal proposito, don Piero De Santis, amministratore parrocchiale, ha specificato che nessuno sarà autorizzato a chiedere soldi con il porta a porta.
Realizzato nel 700 quando la Chiesa fu oggetto di rilevanti interventi architettonici e artistici, per volere dei Vescovi dell'antica Diocesi di Gallipoli, Monsignor Oronzo Filomarini e Monsignor Giovanni Danisi, il campanile fu poi abbattuto nei primi anni '60. Nel 2000, in occasione del Giubileo, furono realizzati altri importanti lavori di consolidamento, al torrione e all'esterno dell'edificio, ma non la ricostruzione del campanile.