L'inaugurazione della nuova sede a Lecce del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici è «un momento importante per l'Italia perché è un centro di eccellenza a livello internazionale». Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Enrico Giovannini, collegandosi a distanza all'evento «Foresight Dialogues. Il futuro del pianeta e delle persone» organizzato a Lecce dal Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici in occasione dell'inaugurazione della nuova sede che ospiterà il team multidisciplinare di scienziati del Cmcc. «Ringrazio - ha aggiunto - per la collaborazione che è stata instaurata, con la realizzazione di due rapporti sui cambiamenti climatici e l'impatto sulle infrastrutture e l'altro sulla decarbonizzazione. In Italia abbiamo molto da fare, molto da investire sulla capacità di guardare al futuro e il nostro ministero è chiamato a programmare interventi che avranno effetti tra 10-20 anni sul nostro sistema socio-economico».
«Ci siamo posti degli obiettivi climatici per il 2030 e per il 2050 perché la situazione è drammatica. La Puglia è una zona di frontiera da questo punto di vista, basta pensare all'aumento delle temperature e l'impatto sull'agricoltura. L'obiettivo 2050 per quanto sia ambizioso è comunque minimo, perché parliamo di arrestare il cambiamento climatico non di migliorarlo.
Il centro
Diventa ancora più potente il primo Centro di Supercalcolo d'Italia, e tra le strutture più avanzate in Europa, che realizza e sviluppa scenari e modelli sul futuro del
clima, dedicandosi alla ricerca sui cambiamenti climatici e alle loro interazioni con la società e i sistemi economici. È il cuore del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (Cmcc), che ha inaugurato oggi a Lecce, dove ha sede, il nuovo polo delle scienze del
clima su 3.300 metri quadrati - ristrutturati e allestiti grazie al Fondo regionale per lo sviluppo e la coesione 2014-2020 - che ospita, tra l'altro, una task force multidisciplinare e internazionale di scienziati e spazi destinati a eventi e attività di divulgazione per allargare l'impatto della scienza sulla società.
Per l'inaugurazione è stato organizzato a Lecce l'evento «Foresight Dialogues. Il futuro del pianeta e delle persone», un incontro pubblico con scienziati, esperti, decisori politici per un dibattito a più voci su metodi e strumenti «per migliorare la conoscenza scientifica e la consapevolezza pubblica su una delle sfide più avanzate dei nostri tempi», spiega il Cmcc. Il Centro di ricerca rinnovato consolida il proprio ruolo sul territorio leccese e pugliese, mostrandosi anche «protagonista della comunità scientifica internazionale d'avanguardia e che fa del capoluogo salentino un avamposto mondiale di produzione e condivisione di conoscena sul futuro». Il nuovo edificio completa il network di sedi in Italia (Bologna, Caserta, Milano, Roma, Sassari, Venezia e Viterbo) che connette università e Istituti di ricerca in una collaborazione «fortemente interdisciplinare mirata a sviluppare e promuovere la conoscenza nel campo delle scienze del clima».
Il team multidisciplinare
Il team multidisciplinare, spiega il Cmcc, coinvolge esperti di oceanografia e modellistica del mare, dall'oceano globale alla scala regionale (Mar Mediterraneo, Mar Nero) e costiera, esperti di calcolo avanzato, data science, machine learning e Intelligenza Artificiale, ed esperti di impatti dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi terrestri e sul settore agro-forestale. Le attività di ricerca della task force spaziano dalla scala globale a progetti focalizzati sulla regione Puglia, concentrati sulla definizione di strategie e soluzioni per il territorio regionale. Nel polo scientifico, in collaborazione con decine di altri centri a livello nazionale e internazionale, si svolgono studi sull'interazione tra il
clima, l'ambiente, l'economia e la società, ricerche a supporto della costruzione di politiche per progettare un futuro che da subito sappia trovare le risposte adeguate alle sfide dei cambiamenti climatici. E ci si occupa di gestire e conservare nel medio e lungo termine l'enorme quantità di dati climatici prodotti dalle attività di ricerca e operative del centro. Troveranno spazi adeguati anche le iniziative con cui il Cmcc promuove la formazione di alto livello sui cambiamenti climatici co-organizzando con le Università partner corsi di Dottorato e Master.