Cade della bici e batte la testa, 12enne in preda alle convulsioni: salvato da un vigile del fuoco fuori servizio

Cade della bici e batte la testa, 12enne in preda alle convulsioni: salvato da un vigile del fuoco fuori servizio
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Martedì 3 Dicembre 2019, 18:58 - Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 10:13
Salva un 12enne dal soffocamento e riceve l'elogio ufficiale del capo del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, Fabio Dattilo. Il casco rosso però, quel giorno, non lo indossava, perché Giancarlo Capoccia era fuori servizio. Ma chi spegne le fiamme per lavoro, e soccorre le vittime degli incidenti, dei terremoti, chi ha fatto - insomma - dell'aiuto al prossimo il suo mestiere, non è mai, davvero, fuori servizio.

Così il 20 luglio scorso, Capoccia si trovava a Lido Marini, in provincia di Lecce. Cosa è accaduto lo racconta una donna, che chiameremo Maria, nella lettera da lei indirizza al comando provinciale dei vigili del fuoco lo scorso settembre. «Mio figlio 12enne era in bici accompagnato dal fratello più piccolo e dal cugino,ha preso una buca, all'altezza del civico 50 di via delle Rose, battendo violentemente la nuca sull'asfalto». La crisi convulsiva seguita al colpo ha fatto temere il peggio. E mentre le persone accorse sul posto chiedevano aiuto e chiamavano un'ambulanza, Capoccia - a Lido Marini per motivi personali e fuori servizio - è intervenuto disostruendo le vie respiratorie del 12enne e assistendo il ragazzino fino all'arrivo dei medici del 118. 



Emozionata, Maria ha scritto quindi al comando provinciale elogiando il «coraggio, il disinteresse, lo spirito di abnegazione, le competenza e professionalità» di Capoccia. «E lo ringrazio - ha scritto - come tutto il corpo dei vigili del fuoco, grandi uomini che nel silenzio, a volte nell'indifferenza generale, cambiano la vita di tutti noi». A quel punto la segnalazione della condotta onorevole del vigile del fuoco leccese è arrivata fino a Roma e il capo Fabio Dattilo ha preso carta e penna, su carta intestata del Ministero dell'Interno, sottolineando il «tempestivo e qualificato intervento» di Capoccia ed esprimendo «vivo apprezzamento ed elogio per le doti professionali e umane dimostrate nella circostanza». Chi salva una vita, salva il mondo intero. 
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