Il bonus vacanze spinge il ritorno dei turisti: hotel pronti ai nastri di partenza, dubbi nei b&b

Il bonus vacanze spinge il ritorno dei turisti: hotel pronti ai nastri di partenza, dubbi nei b&b
di Rita DE BERNART
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Domenica 5 Luglio 2020, 08:47
Bonus vacanze? Primi dati positivi, effetto traino per il Salento che, sia pure a macchia di leopardo, comincia a ritrovare i turisti. Vecchi e anche nuovi.
A dispetto della timida reazione riservata, a livello nazionale, a questa misura di sostegno al turismo, gli imprenditori salentini, nel complesso, la sfrutteranno al meglio. A partire dagli alberghi medio-grandi e dai campeggi. Con alcune eccezioni: i b&b, ad esempio, che rappresentano nel Salento una fetta importante della ricettività totale, gran parte delle strutture sta ricevendo e accogliendo già diversi Bonus in questi primi 5 giorni dalla sua entrata in vigore. Di sicuro è uno strumento che da solo non potrà portare grandi benefici né salvare il comparto ma occorre a detta di tanti- utilizzare ogni mezzo a disposizione.

Bonus vacanze spendibile solo negli alberghi, protestano i tour operator e agenti di viaggio

A Lecce il trend è in crescita e si torna a parlare di numeri positivi. «Perché non dovremmo accettare il bonus vacanza? commenta Giancarlo De Venuto direttore generale dell'Hilton Garden - Ne abbiamo già bloccati alcuni; per un'azienda sana si tratta comunque di soldi, se pur non una liquidità immediata sono somme che in qualche modo recupereremo. Forse c'è stata una campagna che ha generato scetticismo ma la misura è valida. Per quel che ci riguarda oltretutto si tratta sempre di soggiorni di importo molto superiore ai 500 euro. Il Bonus è un buon meccanismo ma è tuttavia solo un piccolo palliativo». «Abbiamo tantissime richieste per questo strumento commenta Andrea Montinari di Vestas hotels e lo stiamo già utilizzando. Stiamo cercando di legarlo però a pacchetti di un minimo di 4 o 5 giorni per due ragioni: per andare incontro agli utenti e per evitare la farraginosità delle procedure magari solo per una o due notti. È vero che in qualche modo noi aziende siamo una sorta di sostituto d'imposta e anticipiamo delle somme ma è anche vero che la ripartenza passa anche attraverso questi strumenti».

Se gli operatori sono scettici in generale l'idea dell'incentivo sembra però piacere agli italiani: le richieste sono tantissime. A sostenere questa misura è Federalberghi che per facilitare la ricerca e promuovere l'uso del bonus sta riportando l'elenco di strutture che aderiscono sul sito italyhotels.it. Al momento l'agevolazione viene utilizzata soprattutto la dove ci sono tante richieste. «Nella nostra storica struttura lo utilizzeremo se ce ne faranno richiesta spiega Raffaele De Santis di Serra degli Alimini oltre che presidente di Federalberghi Lecce - ma dico anche che le aziende avrebbero bisogno di liquidità piuttosto che di accumulare crediti su redditi incerti. Di sicuro, invitiamo ad accettare il bonus vacanze, ma certo non possiamo pagare il personale con il credito di imposta».
Meglio il versante jonico dove le richieste e le prenotazioni sembrano viaggiare meglio. «Noi accettiamo il bonus come per legge, se pur con sacrificio. Ma sarebbe un peccato non utilizzarlo in una stagione dove comunque non si faranno grandi numeri dice Damiano Reale del Camping Riva di Ugento e Vivosa Resort. Ne abbiamo già accettati oltre 50 tra le due strutture». E c'è chi invece se ne preoccupa poco perché registra già percentuali di occupazione vicine agli standard.

«Non ci stiamo preoccupando del bonus - spiega Giovanni Pizzolante, direttore delle Dune di Porto Cesareo - perché siamo già al 98% di occupazione per luglio e agosto. Abbiamo lavorato per mesi su una campagna promozionale su target Puglia e Sud Italia con pacchetti ad un costo leggermente più basso e aggiunta di benefit senza svalutare il prodotto ed è andata molto bene». Bene anche Gallipoli: il gruppo Caroli Hotels accetta il buono, già emessi diversi, senza limitazioni e per Attilio Caputo «è importante anche il fatto che si possa utilizzare fino a dicembre. Abbiamo già prenotazioni di clienti che hanno scelto periodi più tranquilli». Anche i campeggi lo accettano legandolo ai soggiorni più lunghi in casetta.

Scenario diverso per i b&b. «La maggior parte non lo accetterà - spiega Raffaele Bitetti di Alea - Intanto perché quelli in forma familiare che sono la maggioranza ne sono esclusi e poi perché non c'è possibilità di convertire il credito in liquidità immediata dopo essere stati fermi per mesi e la somma del bonus in tanti casi è vicina all'importo totale di un soggiorno. Dovremmo quindi accumulare un credito che non sapremmo come impiegare tra redditi che non avremo e tassazione ridotta. Inoltre il bonus ci viene richiesto per agosto in cui abbiamo già diverse prenotazioni e siamo quindi meno tentati di utilizzarlo. Una proposta interessante che vorremmo avanzare invece è quella di un accordo con qualche istituto finanziario che prenda il nostro credito, a fronte magari di una commissione del 3 o 4 percento e ce lo restituisca in liquidità».
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