«Bonus edilizi a rischio con le misure anti-frode»

«Bonus edilizi a rischio con le misure anti-frode»
di Maurizio TARANTINO
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Sabato 27 Novembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 13:33

Il decreto antifrodi rischia di bloccare i bonus edilizi, a partire dal bonus facciate, a causa della sua retroattività». 
L’allarme arriva dalla Confapi di Lecce. La nuova normativa ora prevede che il tecnico debba attestare che le spese sostenute per quell’intervento non sono spropositate ma adeguate rispetto ai lavori effettuati. E senza questo requisito si blocca la riscossione del credito dalle banche. Il problema qual è? Che la nuova certificazione viene richiesta anche per i lavori precedenti al decreto, già in corso, quando invece il requisito (al momento della domanda) non era previsto. 

«L'edilizia rischia di fermarsi»

«Il decreto antifrodi è utile ed è condiviso dalle aziende, ma crea alcune incertezze che chiediamo al Governo di eliminare. Sarebbe più corretto far sì che entri in vigore solo per le nuove pratiche». Giuseppe Petracca, responsabile di Confapi, l’associazione delle piccole industrie, mostra preoccupazione per un intervento ritenuto necessario, ma realizzato senza tenere conto delle preoccupazioni degli imprenditori. «Il settore dell’edilizia - commenta Petracca -, vero volano dell’economia, ha registrato grazie a bonus e agevolazioni del Governo una forte ripresa anche nel Salento. Ora però c’è grande preoccupazione tra le aziende del settore dell’edilizia che stanno esercitando la loro attività anche tramite quelle misure per la normativa nel frattempo intervenuta che di fatto modifica le regole del gioco nel corso della partita. Questo potrebbe purtroppo mettere a forte rischio i cantieri aperti nel settore privato, approfittando dei bonus edilizi». 

Il tecnico deve dimostrare che le spese non sono sproporzionate

Petracca sottolinea che il decreto va ad intervenire sulle criticità antifrodi in vigore dal 12 novembre, ma rende più complessa, se non impossibile la riscossione del credito dalle banche, anche perché manca il prezziario.
«Ai fini delle opzioni per lo sconto in fattura - puntualizza - e la cessione del credito dei vari bonus edilizi, il tecnico deve attestare che le spese sostenute per quell’intervento non sono spropositate ma adeguate rispetto ai lavori effettuati.

Però manca ancora il decreto che individua i prezzari che possano permettere al tecnico farlo. E comunque l’introduzione dell’obbligo retroattivo del visto di conformità e dell’asseverazione della congruità dei costi anche alle iniziative in corso ha provocato il blocco dell’operatività delle piattaforme che gestiscono le cessioni dei crediti d’imposta da bonus edilizi, gettando nella più ampia incertezza gli operatori e i contribuenti interessati dagli interventi agevolati. A questo proposito non ci sembrano che siano sufficienti i chiarimenti forniti in questi giorni dall’Agenzia dell’Entrate in quanto non risolvono il problema complessivo della retroattività, che viene eliminata solo per i pagamenti eseguiti entro l’11 novembre, lasciando quindi fuori tutti i lavori in corso». 

Le banche hanno chiuso i canali

Le banche, quindi hanno chiuso i canali in mancanza di una certificazione che in origine non era richiesta e che sta mettendo in crisi gli imprenditori già esposti economicamente. Per questo Confapi, insieme ad altre associazioni, si è attivata per chiedere immediate modifiche al Governo. La filiera delle costruzioni sostiene con forza la necessità di strumenti di controllo e prevenzione per una lotta efficace all’utilizzo indebito degli incentivi fiscali, ma esprime preoccupazione per le modalità con le quali sono state introdotte quelle norme. 
«Chiediamo, quindi, al Governo e al Parlamento - conclude Petracca - di intervenire urgentemente per evitare rallentamenti nel percorso di crescita del Paese in generale e del nostro Salento in particolare. Una crescita trainata in larga parte dalle misure adottate nel 2020, che stanno cominciando proprio ora a produrre gli effetti auspicati in linea con gli obiettivi di sostenibilità indicati dall’Europa e dal Piano di ripresa e resilienza». Ad essere interessati tutti i bonus messi in campo in questi mesi, come ad esempio il bonus facciate. L’unico ad essere escluso è il Superbonus 110% perché già normato in maniera autonoma in questi giorni.

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