Bimbo ricoverato per la Seu L'Asl: «Nessun focolaio»

Bimbo ricoverato per la Seu L'Asl: «Nessun focolaio»
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Domenica 9 Dicembre 2018, 11:01
di Maddalena MONGIÒ
«Nessun focolaio di Seu. C'è un solo caso per il quale gli accertamenti sono in corso». A certificare lo stato dell'arte, il dirigente medico del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell'area Nord dell'Asl Lecce, Roberto Licci impegnato da giovedì scorso a coordinare la macchina dei controlli che si è messa in moto quando ancora non era stata ufficializzata la diagnosi. Anche nella giornata di ieri sono stati prelevati campioni di alimenti per individuare la fonte della contaminazione che ha poi procurato al piccolo di 19 mesi, attualmente ricoverato all'ospedale pediatrico San Giovanni XXIII di Bari, la sindrome emolitico-uremica (Seu). Il bimbo frequentava un asilo nido nell'hinterland leccese.
È il quarto caso che si verifica in Puglia che lo scorso anno ha registrato altri casi per il consumo di alimenti preparati con latte crudo, ossia non pastorizzato.
A lanciare per prima l'allarme, la responsabile dell'asilo nido frequentato dal piccolo che ha segnalato ai genitori il fatto che tre bimbi avevano la diarrea. Poi le condizioni si sono aggravate ed è stato necessario procedere al ricovero al Vito Fazzi di Lecce di tutti e tre, ma per il bimbo si è reso necessario il trasferimento nel reparto di Nefrologia dell'ospedaletto di Bari dove i medici lottano per scongiurare il ricorso alla dialisi. Le altre due bimbe, invece, sono ricoverate al Fazzi per gastroenterite, ma le condizioni sono in via di miglioramento e una di loro viene giudicate ormai guarita.
L'Asl Lecce è intervenuta subito con ispezioni nell'asilo e nel centro cottura che prepara i pasti per i bimbi, ma non sono state rilevate anomalie per cui gli ispettori non hanno ritenuto di dover predisporre un fermo dell'attività. «La responsabile ha collaborato ampiamente afferma Licci segnalando subito il fatto che i bambini avevano problemi con le feci. Siamo intervenuti subito e sono in corso gli accertamenti. In questi casi, attraverso un questionario, si ricostruisce la vita alimentare dei bambini per campionare i cibi che hanno consumato. Anche nel giorno dell'Immacolata abbiamo fatto campionamenti. Non si tratta di un'attività semplice. Stiamo campionando alimenti correlati: prodotti caseari, carni, vegetali a foglia larga. Alle mamme e all'asilo è stato chiesto cosa hanno mangiato i bambini e dove sono stati acquistati i cibi per la verifica, presso gli esercizi, della tracciabilità dei prodotti e il prelievo dei campioni da analizzare».
La Seu è una malattia rara, ma è la causa più importante di insufficienza renale acuta nell'età pediatrica, in particolare nei primi anni di vita. La trasmissione del batterio può avvenire mangiando carni contaminate poco cotte, latticini non sottoposti a pastorizzazione o ad altri trattamenti termici, acque contaminate, ortaggi, frutti contaminati con deiezioni animali, per contatto diretto con i ruminanti. La sindrome cattiva è la conseguenza di un'infezione intestinale batterica provocata da ceppi di Escherichia coli che producono una tossina (Vero-citotossina o Shiga-tossina) trasmessa principalmente attraverso il cibo, ma può essere veicolata anche stando a contatto con animali infetti o in un ambiente contaminato attraverso le feci. Le forme meno diffuse di Seu sono riconducibili a fattori genetici e possono, anche a distanza di tempo, colpire persone della stessa famiglia (Seu familiare).
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