Entrate in calo, taglio alle spese: via libera al «bilancio da guerra»

Entrate in calo, taglio alle spese: via libera al «bilancio da guerra»
di Ilaria MARINACI
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Mercoledì 30 Settembre 2020, 09:31
«Un bilancio da guerra». Così il sindaco di Lecce Carlo Salvemini ha definito il documento di previsione approvato ieri in Consiglio comunale con i voti della maggioranza. A gravare sulle casse del Comune oltre allo stralcio annuo di circa 6 milioni di euro per il piano di riequilibrio dei conti passati c'è questa volta anche il drastico calo delle entrate causata dall'emergenza Covid-19. Con le attività economiche e produttive chiuse a lungo per il lockdown sono state incassate meno tasse, solo in parte compensate dai fondi trasferiti dal Governo nei decreti di maggio e agosto.

Il risultato è un bilancio di previsione con tante voci col segno meno relative ai tributi comunali (Imu, imposta di soggiorno, Tosap, pubblicità) che hanno reso necessario un ulteriore taglio alla spesa corrente. Nello specifico, quella non contrattualizzata e non obbligatoria, come spiega Salvemini in Aula. E, cioè, l'acquisto di beni e servizi per i vari settori, per oltre 2,5 milioni di euro, mentre si è riusciti a non toccare il capitolo della spesa sociale.

Salvi, quindi, i provvedimenti destinati alle situazioni di fragilità. Primo fra tutti la Tari sociale. Un quadro complessivo che non comporta nessun aumento delle imposte, già da anni al massimo in città. In sostanza, Palazzo Carafa avrà ancora meno soldi da spendere rispetto all'anno scorso per aumentare i servizi o finanziare iniziative con risorse esclusivamente proprie. Ecco perché l'intenzione dell'amministrazione è quella di bussare dovunque si possano ottenere fondi. «Farò qualunque tentativo possibile ha detto Salvemini per avere ogni aiuto da governo nazionale e regionale. Come Anci abbiamo chiesto di essere protagonisti nella partita del Recovery Fund e che le città medie, come Lecce, possano essere inserite nel Programma Operativo Nazionale del Ministero per il Sud destinato alle città metropolitane».

Tornando al bilancio, ci sono alcune incognite: il gettito Imu che, per la prima rata, registra una perdita di un milione e 327.595 euro, con la seconda potrebbe segnare un raddoppio, arrivando a 3 milioni di euro in meno. Bisogna aspettare.
Dati incoraggianti ma ancora parziali stanno arrivando dalla riscossione della prima rata della Tari che quest'anno scadeva il 31 agosto. Per la tassa di occupazione del suolo pubblico (Tosap) bisogna capire se l'esenzione sarà prorogata fino al 31 dicembre o anche come si ipotizza per tutto il 2021.

Variazioni negative rispetto alle stime ci sono sulla tassa di soggiorno (- 400mila euro), sulla Tosap (- 500mila euro) e sulla tassa per la pubblicità (- 300mila euro). I contributi Covid già stanziati dal Governo per i mancati introiti di Imu, tassa di soggiorno e Tosap a Lecce sono 595.732, ma ne dovrebbero arrivare altri 753mila.

L'amministrazione è riuscita, poi, a ottenere la rinegoziazione dei mutui in essere con Cassa Depositi e Prestiti, Credito Sportivo, Banca Europea degli Investimenti e Intesa San Paolo risparmiando circa 2,5 milioni di euro. «Tutto questo, incluso il fatto di non poter far fronte all'impoverimento della pianta organica del Comune con nuove assunzioni, è piombo sulle ali sottolinea il sindaco che ci rende difficile alzarci in volo da terra. Il sentiero è tortuoso, non dobbiamo perdere fiducia ma la politica è esercizio di realtà».

Al momento della votazione del bilancio, una parte dell'opposizione aveva lasciato l'aula per recarsi dal prefetto in polemica su alcuni atti e procedure (ne riferiamo a parte). A loro Salvemini riserva una considerazione finale.
«Al netto della contrapposizione, onestà intellettuale imporrebbe a chi è stato protagonista delle amministrazioni passate di sapere che tutta questa situazione fin qui illustrata non è un accidente, ma effetto di scelte precise perpetuate negli anni. Mi piacerebbe un atteggiamento più rispettoso della verità e delle difficoltà in cui ci si muove. Quello che è accaduto è quello che avevamo previsto dai banchi dell'opposizione. Non era previsto, invece, per presunta intangibilità di chi governava a Lecce, che lo dovesse correggere ha concluso il sindaco chi lo aveva denunciato».
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