In bicicletta dalla Tunisia in Italia per raccogliere fondi: lunedì tappa a Lecce

In bicicletta dalla Tunisia in Italia per raccogliere fondi: lunedì tappa a Lecce
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Sabato 4 Giugno 2022, 12:59 - Ultimo aggiornamento: 13:00

Dalla Tunisia a Milano, tremila chilometri in bicicletta per raccogliere tremila euro sulla piattaforma Gofundme a sostegno di ResQ - People Saving People: lunedì 6 giugno fa tappa anche a Lecce il viaggio dell’operatrice umanitaria brindisina Vincenza Lofino partito da Siti Bouzid, città tunisina simbolo della Rivoluzione dei Gelsomini e delle Primavere Arabe.

Il progetto

Dalle 19 nel Tagghiate Urban Factory di Lecce, Vincenza Lofino racconterà la sua avventura e il suo progetto. All'incontro “Salva in sella! Il viaggio umanitario”, moderato da Luciana Lofino, interverranno, in presenza e in collegamento, Luciano Scalettari (presidente di ResQ - People Saving People), Andrea Costa (presidente di Boabab Experience), Gabriele Muci e Laila Cagnolo (referenti di Pap - Casa del Popolo) ed Ernesto Fumarola, (presidente della ciclofficina Onza Onza). Partita dal cuore della Tunisia il 27 aprile, dopo aver attraversato 9 governatorati del Paese nord africano e aver solcato il Mar Mediterraneo a bordo di una "nave civile" dell’associazione italiana, Vincenza continua adesso in Italia il suo tour (da seguire anche sui social e via GPS su linktr.ee/vincenzalofino).

«Con il mio viaggio voglio collegare simbolicamente i due paesi che più di tutti gli altri sono coinvolti nel fenomeno migratorio della traversata del Mediterraneo, simulando con il mio sforzo fisico la stessa tratta di viaggio che i migranti in partenza dalle coste libiche e tunisine, e provenienti da tutte le parti dell’Africa, affrontano per poter trovare un luogo e un porto e un posto sicuro passando attraverso il Mar Mediterraneo», racconta. «Ma non solo. C’è un aspetto chiaramente personale e culturale: vorrei promuovere l'importanza della cultura della bicicletta, della mobilità alternativa e della sostenibilità ecologica di chi sceglie di spostarsi in bici per viaggiare, e non in ultimo, il sostegno all'indipendenza – anche fisica e sportiva - di una donna che è e può essere in grado di percorrere lunghe distanze in solitaria in contesti - come quello arabo-magrebino, così anche quello dell’ Occidente - spesso considerati complicati per la gestione della sicurezza personale e dell'empowerment femminile.

Questa impresa ha in sé molte valenze per me». 

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