In bici da Rivabella ai Samari: così Gallipoli cambia volto

In bici da Rivabella ai Samari: così Gallipoli cambia volto
di Vittorio CALOSSO
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Domenica 7 Novembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 11:36

Mobilità ciclistica, la svolta a Gallipoli potrebbe essere vicina dopo le sollecitazioni giunte da più parti in questi anni per la creazione di una rete di piste ciclabili per gli spostamenti ecosostenibili nella città e lungo i due litorali. La nuova amministrazione comunale del sindaco Stefano Minerva riparte da questa sfida nevralgica per i collegamenti in città: una rete di oltre 14 chilometri partendo dal litorale nord, dalle marine di Lido Conchiglie, Rivabella e sino a via Lecce e il lungomare Marconi, e sul versante opposto dal litorale sud della Baia Verde, sino al raccordo con la Strada dei Lidi e al parco naturale di Punta Pizzo. Tutti percorsi da attraversare in sella alle bici, con punti di sosta, bike sharing e intermodali che nelle linee di indirizzo del Piano della Mobilità Ciclistica sono stati evidenziati nella stazione ferroviaria, il porto commerciale e il capolinea degli autobus di via Zacà.

Il progetto


Già previsto anche il progetto definitivo per 300mila euro, utile per chiedere i fondi del bando della Regione volto proprio alla realizzazione di velostazioni all’interno o in prossimità degli scali ferroviari. Il Comune di Gallipoli, nel giugno scorso, ha già ottenuto il finanziamento dalla Regione per la progettazione del Piano della Mobilità Ciclistica per l’importo complessivo di 40mila euro, di cui 15.800 (il 39,5%) cofinanziato con risorse del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e la restante parte (24mila euro) finanziati con fondi comunali. Il piano, messo a punto dall’ufficio tecnico, prevede una rete di percorsi ciclabili che partendo dal centro storico si sviluppa da un lato in direzione della litoranea sud fino al canale dei Samari, innestandosi nel progetto di riqualificazione del lungomare ed inserendosi nelle modifiche già iniziate nell’area successiva allo stadio comunale fino al tratto della Baia Verde e della Strada dei Lidi. Mentre lungo il litorale nord si svilupperà fino a Rivabella, inserendosi, nel primo tratto del Lungomare Marconi nel progetto di riqualificazione con allargamento della carreggiata, con assorbimento del sesto binario del tratto di linea ferroviaria (che va dal porto alla stazione) in un grande parco urbano, per poi costeggiare anche via Lecce, via Fiume e la litoranea sino al punto finale nelle marine di Rivabella e Lido Conchiglie.
Il primo tratto della nuova rete ciclabile e pedonale dovrebbe essere proprio quello inserita nei due lotti del progetto di riqualificazione di lungomare Marconi (due tranche di lavori da 560 e 990mila euro) che partiranno nei prossimi mesi.

Sia il progetto per la litoranea nord che quello a sud si inseriscono comunque in un più ampio programma che, nel corso degli anni, si potrà sviluppare collegando la rete ciclabile di Gallipoli a quella delle marine di Santa Caterina e Torre Suda. Infatti, tali progetti prevedono la realizzazione in vari step di una rete ciclabile che consenta agilmente, in maniera ecologica, di collegare il centro cittadino, il cui fulcro è il centro storico, ai vari punti internodali (stazione ferroviaria, porto, stazione degli autobus). Il Piano di Mobilità Ciclistica potrà localizzare degli ulteriori punti che specie nel periodo estivo vengono attivati anche per far fronte ai grandi flussi turistici. Al centro della rete ciclabile si innesta il progetto della velostazione da allestire presso l’ex caserma dei carabinieri di via Pagliano.

La velostazione


La velostazione sarà il perno della mobilità dolce, di collegamento con i vari poli intermodali che consentiranno, a chiunque utilizzi la bicicletta, di collocare il proprio ciclo in un luogo sicuro situato in zone strategiche con l’obiettivo di integrare alla perfezione la mobilità sostenibile con il trasporto pubblico. Il progetto prevede che, oltre agli stalli per il deposito bici, verrà incentivato l’utilizzo di mezzi elettrici, con l’efficientamento dei locali dell’edificio interessato, per consentire a chiunque di utilizzare e ricaricare il proprio mezzo. Prevista infine una ciclofficina per la riparazione dei velocipedi.
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