“Beauty amid war", a Lecce la mostra fotografica di Fatima Hossaini. A tagliare il nastro il ministro Messa

L’artista sarà ospite dell’Accademia di Belle Arti di Lecce per la prima tappa in Italia dopo Pechino, Teheran, New York e Parigi

“Beauty amid war", a Lecce la mostra fotografica di Fatima Hossaini. A tagliare il nastro il ministro Messa
di Carmelo CIPRIANI
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Venerdì 22 Ottobre 2021, 18:54 - Ultimo aggiornamento: 19:29

Terra contesa, afflitta, oggi persino abbandonata da quell’occidente che in passato, a torto o a ragione e con risultati alterni, si è impegnato a liberarla dalla dittatura integralista, l’Afghanistan vive  uno dei momenti più duri della sua storia. Tra i molti problemi che lo affliggono, la questione femminile rappresenta il vero dramma nel dramma. Private delle libertà fondamentali e costrette al silenzio, le donne afghane non hanno cessato di combattere, silenziosamente, mostrandosi anonime eroine della quotidianità. 
Proprio di questi giorni è l’ultima tragedia: la pallavolista Mahjubin Hakimi, di etnia hazara, barbaramente decapitata dai talebani perché praticava lo sport. 
Quello a cui il mondo assiste è un crimine contro la libertà personale, conto la civiltà, contro l’intera società civile, ma soprattutto contro le donne, non solo afghane, avvenuto a poche ore dalla manifestazione in cui poche ma energiche donne sono scese in piazza a Kabul per gridare il loro dissenso verso un governo dal quale non solo non si sentono rappresentate, ma che per di più le imprigiona, le terrorizza e le uccide. Quelle donne sono scese in piazza invitando le altre a seguire il loro esempio e a rivendicare con veemenza i loro diritti. Un coraggio che molti uomini non hanno avuto e che forse non avranno mai. 

Da oggi la mostra all'Accademia di Belle arti di Lecce

Alla bellezza ma anche al coraggio di queste donne è idealmente dedicata la mostra fotografica “Beauty amid War” inaugurata all’Accademia delle Belle Arti di Lecce alla presenza di Cristina Messa, Ministra dell’Università e della Ricerca. 
L’esposizione, visitabile fino al 22 novembre, apre una finestra sulla difficile condizione delle donne in Afghanistan. Autrice degli scatti è Fatimah Hossaini, fotografa afghana originaria di Teheran, rifugiatasi a Parigi per sfuggire alla furia dei talebani, da sempre sostenitrice dei diritti delle donne e dei rifugiati. 

La prima tappa in Italia 


La mostra, che fa tappa per la prima volta in Italia dopo le esposizioni di Pechino, Teheran, New York e Parigi, racconta la bellezza femminile e la forza delle donne afghane nelle zone di guerra, oltrepassando lo stereotipo della donna/vittima, lo stesso sconfessato dalle donne afghane scese in piazza. Foto che trasmettono la loro forza, la loro fierezza, la loro resilienza, senza commiserazione e fuori da stereotipi etnografici. 
Diciotto scatti raccontano la cultura afghana nelle sue molteplici sfaccettature, espresse dall’autrice nell’intensità dei volti delle donne appartenenti a diverse etnie (Pashtun, Tagiki, Hazara, Qizilbashes e Uzbeki), e nel magnetismo dei paesaggi afghani, catturato in sei fotografie di grandi dimensioni. Già insegnante di Arte all’Università di Kabul, fondatrice di Mastooraat Organization, organizzazione artistica fondata nel 2019 per promuovere e sostenere l’arte, le donne e la pace, vincitrice del premio internazionale Hypatia, per la ricerca e l’arte, Fatimah Hossaini è riuscita a valicare i limiti delle norme della società afghana, oltrepassando lo stereotipo della donna pemsata come “sesso debole”. L’arte, nella poetica di Hossaini, è concepita come mezzo di denuncia sociale. 
«Ho sempre cercato – spiega l’artista – di creare bellezza e di catturarla nel mezzo di una zona di conflitto. Le mie foto mostrano il mio viaggio artistico, spesso impegnativo, esplorando le prospettive di genere e sociologiche della società afghana. Le donne sono sempre state al centro del mio lavoro e ho cercato di catturare e ridefinirle mostrando la loro bellezza, la loro femminilità e le loro speranze».
L’evento è promosso dal Presidente dell’Accademia Nicola Ciracì e dal Direttore Nunzio Fiore, ed è curato da Ester Maria Valentina Annunziata, Patrizia Dal Maso, Maria Nocerino e Patrizia Staffiero. 

La ministra: Mostra contro l'indifferenza in un'accademia di qualità

In occasione del vernissage la Ministra Cristina Messa ha dichiarato: «Questa mostra ci fa riflettere sull’importanza di fuggire l’indifferenza.

Siamo in un’Accademia di qualità e un punto di riferimento sempre più internazionale - ha proseguito -. Un sistema importante per la formazione dei giovani che, oltre alle università, trovavo in accademia e conservatori veri e propri gioielli e grandi opportunità». Quanto all’impegno del governo, il ministro ha aggiunto: «Stiamo valutando le modalità di estensione del progetto ‘European Qualifications Passport for Refugees’ ai rifugiati afghani e l’apertura di una linea di finanziamento per le istituzioni universitarie e Afam, pronte ad accogliere, anche sotto l’aspetto della residenzialità, studenti, docenti e personale tecnico proveniente dall’Afghanistan». Un impegno dell’intero comparto sottolineato anche dal Presidente Nicola Ciracì e dal Direttore Nunzio Fiore: «Le Accademie italiane hanno dimostrato grande sensibilità verso la tragedia umana ed educativa che ha colpito l’Afghanistan, dove arte e musica, insieme ai diritti umani, vengono messe a tacere dalla violenza, questa mostra è un invito a non spegnere mai i riflettori e a battersi con le armi della bellezza». Ieri, in contemporanea, è stata inaugurata, all’interno del portico gotico dell’Accademia delle Belle Arti di Lecce, anche la mostra dei docenti “Art/Doc Faculty Exhibition”, alla presenza dell’Assessore regionale Diritto allo Studio, Scuola, Università, Sebastiano Leo. Entrambe le mostre saranno visitabili, ad ingresso gratuito, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18. 

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