Batosta patenti, +22% per le lezioni: l'ira delle scuole guida

Batosta patenti, +22% per le lezioni: l'ira delle scuole guida
di Maurizio TARANTINO
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Sabato 7 Settembre 2019, 08:42 - Ultimo aggiornamento: 09:22
Futuro incerto per le 147 scuole guida che lavorano in provincia di Lecce. Oltre alla batosta per i nuovi automobilisti a cui la patente arriverà a costare mille euro.
Tutto nasce dai rincari causati dall'applicazione dell'aliquota Iva del 22% per le lezioni rispetto al 4% precedente in quanto non di ambito. Conferma arrivata recentemente dall'Agenzia delle Entrate che ha ricordato quanto stabilito dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea. Non solo. I titolari delle scuole guida dovrebbero farsi carico di recuperare l'imposta sul valore aggiunto dai clienti degli ultimi cinque anni e trasferirla allo Stato. Già giovedì prossimo, i tre consorzi che accorpano i gestori salentini cioè Capo di Leuca, Omnibus e Car si riuniranno per mettere a punto delle strategie comuni, poi il 18 settembre ci sarà un incontro a Roma dove interverranno gli esponenti nazionali del comparto che rischia serie ripercussioni dal punto di vista economico.

Dal 2 settembre infatti, tutte le autoscuola applicano il rincaro del 22% sul listino usuale, portando la spesa complessiva che comprende anche le 6 lezioni obbligatorie di guida, da 700 a circa un migliaio di euro. Una batosta per le famiglie pronte a rivolgersi direttamente alla Motorizzazione per svolgere gli esami da privatista per sostenere almeno la teoria, con un risparmio variabile di 150-200 euro. Andrea Tafuro, referente del consorzio Capo di Leuca è chiaro: Se lo Stato dovesse chiedere indietro l'Iva, le ditte, tra l'altro tutte individuali, rischierebbero di dover pagare tra i 60mila e i 100mila euro per i cinque anni precedenti, somme che dovrebbero poi essere recuperate dai singoli utenti che in questi anni hanno conseguito la patente. Un'assurdità. C'è il rischio concreto che molte autoscuola chiudano i battenti.

Sulla retroattività, Tafuro è più cauto: Entrano in gioco dei meccanismi che coinvolgono non solo il Ministero, ma anche ai rapporti dell'Unione Europea con l'Italia. Bisogna vedere l'applicabilità della retroattività della norma: uno dei motivi è legato alla concorrenza, anche se è difficile dimostrare che un tedesco può essere svantaggiato se prende la patente in Germania invece che in Italia. C'è inoltre il precedente che riguarda il settore dei medici che ha affrontato lo stesso problema. In quel caso il Ministero non ha fatto applicare l'Iva. Significherebbe, per i titolari di autoscuola italiani che sono circa 5mila, un rimborso complessivo di circa 550 milioni di euro. Senza tenere conto che in questo modo, per le società di capitali, sballerebbero gli imponibili dichiarati. La fuga delle famiglie potrebbe avere conseguenze molto serie: Si tratta di scegliere se fare un percorso formativo che ha come stella polare la sicurezza o meno. Gli utenti dovrebbero tenere a mente questa cosa, anche se viviamo un momento di esasperazione economica. I riflessi non sono di poco conto, basti pensare al dato delle morti sulle strade: chi insegna nella scuola guida è un tutor che aiuta anche a mitigare certi comportamenti. Eppure i genitori preferiscono spendere centinaia di euro per comprare un telefonino di ultima generazione, spingendo invece i figli a fare gli esami da privatisti. Il problema dell'aumento dei costi si avvertirà ancora di più nel Salento: La Provincia di Lecce è un'anomalia. Ci sono 147 scuole guida per circa 900mila abitanti -sottolinea-, un dato enorme se rapportato, ad esempio a quello che accade nella zona di Bari, dove le ditte sono 168 ma su un parterre di un milione e 900mila residenti.

C'è una forte concorrenza, in particolare a Lecce e nella cintura dei paesi limitrofi proprio per la presenza della Motorizzazione dove c'è l'obbligo di aver svolto soltanto 6 ore di guida pratica. Si tratta di pochissime ore, insufficienti per raggiungere una certa competenza. Invece nelle autoscuola c'è massima attenzione a tutto, a cominciare dall'evoluzione tecnologica. Si va verso un futuro in cui le auto si guideranno da sole, per questo non si possono fare esercitazioni con mezzi obsoleti. Purtroppo in un settore così inflazionato, si fa fatica ad aggiornarsi proprio per i margini molto risicati.
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