Incendio a Porto Cesareo, c'è una prima denuncia

Incendio a Porto Cesareo, c'è una prima denuncia
di Francesco DE PASCALIS
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Martedì 30 Marzo 2021, 10:48 - Ultimo aggiornamento: 18:07

A Porto Cesareo c'è una prima denuncia per l'incendio dell'imbarcazione di sette metri ormeggiata sulla banchina della Riviera di Ponente, nello specchio acqueo di "Puertu Picciu", di proprietà di un professionista 54enne del luogo, avvenuto nella notte a cavallo tra sabato e domenica. 

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Si tratterebbe di un uomo del posto, di professione pescatore, che secondo le indagini dei Carabinieri della locale stazione guidati dal maresciallo Antonio Palamà in collaborazione con il Norm della Compagnia di Campi Salentina, sarebbe stato ripreso più volte e da diverse telecamere di videosorveglianza della zona nei presi del luogo del rogo e proprio nei minuti antecedenti l'incendio.

TENSIONE AL PORTO

Il grave fatto di cronaca, che peraltro ha fatto temere per le altre imbarcazioni ormeggiate nei pressi dell’incendio, è avvenuto intorno alle 21.30. A notarlo, segnalandolo alle forze dell’ordine, sono stati diversi residenti e cittadini che a quell’ora che si trovavano in quella zona del centro del paese.

Dal vano motore del natante improvvisamente si è levata infatti, una fittissima coltre di fumo scuro e lingue di fiamme, che in pochi minuti hanno completamente avvolto l’imbarcazione. Fuoco alto per intenderci, visibile anche a distanza. Immediatamente sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Veglie ed a seguire i Carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Campi Salentina oltre ai colleghi della locale stazione. Dopo i rilievi dei caschi rossi che hanno prima domato le fiamme e poi ispezionato il natante alla ricerca di eventuali indizi, sono partite le indagini degli inquirenti che hanno ascoltato in prima battuta il proprietario, che ha dichiarato “di non avere assolutamente subito minacce”. Si lavora comunque ad una doppia ipotesi, quella finora maggiormente accreditata del corto circuito elettrico, ma anche quella dell’eventuale sfregio per questioni legate proprio al posto barca. Sembrerebbe infatti da una prima ricostruzione, che qualche settimana addietro, alla stessa imbarcazione parcheggiata in altro punto del porto, fossero state tagliate le cime. Da qui la decisione di spostarla in altro punto, peraltro solitamente utilizzato da uno stretto parente peraltro pescatore professionista. Ma come detto, l’ipotesi per ora più accreditata sia quella dell’innesco elettrico aumentato dall’alta umidità. Resta inteso che il fatto accaduto ha destato preoccupazione fra i cesarini.

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