Banda larga entro giugno. La Regione stringe i tempi e striglia i Comuni

Banda larga entro giugno. La Regione stringe i tempi e striglia i Comuni
di Paola ANCORA
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- Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 14:50
È negli uffici di Comuni, Provincia e Asi che la banda larga per il Salento si è impigliata ed è là, nelle stanze degli enti locali e delle Aree di sviluppo industriale, che i lavori di costruzione della più vasta rete in fibra ottica d’Italia hanno accumulato ritardi. Per questo, l’assessorato regionale allo Sviluppo economico della salentina Loredana Capone convocherà tutti fra dieci giorni, «per chiudere le Conferenze di servizi ancora aperte - spiega Capone - e aiutare gli Enti locali a superare le criticità. Dobbiamo chiudere i lavori entro il 30 giugno prossimo».

Il cronoprogramma, dunque, ha tempi strettissimi, per la soddisfazione di tutte quelle imprese, da Galatina a Casarano, da Lecce a Maglie, che in questi giorni hanno lamentato l’assenza di “un’autostrada tecnologica” sulla quale far correre gli affari delle loro aziende, proiettandone lo sviluppo verso un orizzonte più vasto di quello squisitamente pugliese e salentino.
La Regione, per prima in Italia, ha investito nella banda larga oltre 61,7 milioni di euro. Altri 33,3 li ha messi sul piatto Telecom, che si è aggiudicata i lavori nella gara d’appalto indetta dal ministero per lo Sviluppo economico tramite Infratel Italia per la realizzazione di 5.248 chilometri di rete in fibra ottica dal Gargano a Leuca. Al termine dei lavori, i Comuni serviti saranno 148 - 45 di questi sono salentini - per un totale di 2,7 milioni di abitanti. Parliamo dell’88% di copertura del territorio regionale.

Al momento, Regione e Telecom garantiscono che l’avanzamento dei lavori ha superato il 50% e, in particolare nelle zone industriali di Casarano, Copertino, Galatina, Gallipoli e Nardò, inserite nel bando insieme ad altre 66 Aree di sviluppo industriale pugliesi, l’avanzamento tecnico supera il 65%. Si sarebbe potuto procedere anche più rapidamente, però, se soltanto tutti i Comuni e la Provincia, e in qualche caso anche le Asi, avessero dato seguito alle Conferenze dei servizi e garantito il rilascio dei permessi in tempi rapidi. Al momento, sono 14 i progetti in attesa di autorizzazioni da parte della Provincia e delle Asi. «In tre Comuni - specifica Telecom - i lavori non sono iniziati poiché i permessi sono stati ottenuti soltanto di recente o sono in fase di ottenimento e in altri 19 ci sono problemi con i permessi di scavo, il cui iter di ottenimento risulta particolarmente lungo».

Da qui l’“adunata generale” chiamata dall’assessore Capone, che ritiene la banda larga componente essenziale «di una strategia» più ampia, per aiutare le imprese. «Domani mattina (oggi ndr) - dice - sarò a Roma per la seduta straordinaria della Commissione speciale per l’Agenda Digitale. L’incontro servirà per percorrere “l’ultimo miglio” di questo processo, quello che condurrà la banda ultralarga dalla strada alle scuole, ai cittadini, alle imprese. Regioni come la Puglia che hanno assicurato l’infrastruttura tecnologica, hanno oggi il diritto di provvedere con la quota nazionale all’ultimo miglio della Bul (passando da 30 megabit a 100), per assicurare la connessione alle cosiddette zone “bianche”, quelle che non sono nelle città capoluogo e pertanto non interessano al “mercato” e agli operatori; il che significa assicurare a tutti i cittadini uguaglianza e democrazia».

La rete in fibra ottica alla quale si lavora oggi, infatti, sarà accessibile e fruibile da qualunque operatore di telecomunicazioni e consentirà ai cittadini l’accesso a internet con velocità superiore a 30 Mbps, mentre per le circa 1.700 sedi della Pubblica Ammistrazione il collegamento in fibra ottica consentirà l’accesso alla rete a velocità superiori a 100 Mbps e oltre. Obiettivo, quest’ultimo, che la Regione vuole ottenere per tutti.
 
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